Minuto numero settantasette di Borussia Dortmund – Juventus: torna in campo, a distanza di due anni dall’ultima volta coi bianconeri, Alessandro Matri. Poco più che una comparsa quella in campo per l’attaccante di Sant’Angelo Lodigiani, ma è un evento che vale tanto da un punto di vista simbolico. Non solo perchè l’ex bomber sardo riabbraccia il campo e più in generale i grandi palcoscenici europei già assaggiati sotto l’era Conte, ma anche perchè la Juve ha sostanzialmente ritrovato uno di famiglia. Un giocatore che, lontano dalla Mole, ha sempre palesato una grande nostalgia verso i colori bianconeri.
Un qualcosa di cui è sempre stato possibile accorgersene facilmente, al netto anche delle poco fortunate esperienze con le maglie di Fiorentina e Milan. Un giocatore sempre presentato come grande colpo, ma che mai era riuscito a ripetersi come nel 2011/12, primo di una serie di anni di grazia per la Juventus. Un bottino, quello dei 12 gol, che di li a poco avrebbe finito per scontentare paradossalmente lo stesso tecnico leccese, e che causarono il progressivo relegamento in panchina del numero 32. Vucinic e Quagliarella prima, Morata e Tevez poi: la vita da gregario di Alessandro non è mai stata (e non lo sarà) troppo facile in bianconero. E col Bayern Monaco nel quarto di finale del 2013 tutto sembrò arrivare ad un punto di non ritorno.
Di acqua ne è passata davvero tanta sotto i ponti da allora. Due anni intensi di successi per i bianconeri, un cambio alla guida tecnica, nuovi scudetti. Meno soddisfazioni invece per Matri, tuttavia sempre più voglioso di rimettersi in discussione. Come ai bei tempi. Un grido d’aiuto che alle orecchie di Allegri giungerà forte e chiaro: il suo ritorno a gennaio dalle parti di Vinovo è principalmente merito del livornese, e forte è stato il coraggio di quest’ultimo nel schierarlo proprio nella gara europea del riscatto, quella sfida di Dortmund rivelatasi poi proibitiva soltanto sulla carta. Per il Cigno il treno dei desideri targato Juventus è dunque ripassato per la seconda volta: sarà in grado di restarci a lungo?