Spending review, austerity, termini che sinceramente hanno iniziato un po’ a stancarci. C’è stato tuttavia qualcuno che, in questo mercato invernale fatto di approcci timorosi e di smentite, di corteggiamenti finti e negati, ha investito con intelligenza e lungimiranza .
I vincitori
L’Inter, o forse sarebbe meglio dire Roberto Mancini. Dietro ai tre colpi nerazzurri (Podolski, Shaqiri e Brozovic) infatti c’è l’ingombrante presenza del tecnico di Jesi, fondamentale per le sue esperienza e mentalità. I frutti però stentano ancora a vedersi, i tifosi interisti sognano una squadra meno mazzarriana, meno imballata, più propositiva e vincente, e a quanto pare dovranno ancora attendere del tempo. Il vero e proprio protagonista di questo mercato invernale però non può che essere Massimo Ferrero. Il suo carisma, il suo entusiasmo, oltre al suo portafoglio, largo oltre le aspettative, hanno trasformato la società ligure da cenerentola a regina del nostro calcio. Qualche intoppo c’è stato, le estenuanti trattative per Muriel ed Eto’o si sono protratte più del previsto, ed ora, mentre il colombiano resterà fuori per un altro mesetto a causa dei noti guai muscolari, per il camerunense, dopo il presunto litigio nel pomeriggio con Mihajlovic, si profila addirittura l’ipotesi di una rescissione contrattuale. Robe da invidiosi pallonari genoani? Aspettiamo a dirlo. L’ultimo vincitore, di certo non morale, di questo calciomercato non può che essere Sebastian Giovinco. Grazie ad una straordinaria operazione condotta dall’esperto agente Andrea D’Amico la Formica atomica sarà il calciatore italiano più pagato al mondo ed è volato con sei mesi di anticipo per Toronto, nonostante il suo inglese fosse a dir poco precario (anche il suo italiano in questi anni ha dimostrato evidenti lacune).
Aurea Mediocritas, è tutto come prima
Aurea a dire il vero proprio no. Tante trattative intavolate e tanti affari riusciti è vero, in questo mese si è alzato un polverone davvero immenso ma poi se andiamo a tirare le somme è un po’ tutto come prima. Un mercato fatto per i prossimi 6 mesi, al massimo per i prossimi 12, fatto di ricerche di sostituti e nulla più, senza un vero e proprio progetto e con unico risultato: le rose (quindi anche il monte stipendi) sono più larghe di prima. Un mercato imballato dove spesso mancava il sì di un calciatore per dare il via al valzer delle punte o a quello dei difensori. La Roma ha ceduto Destro al Milan, ma in questo mercato si è svegliata tardi, ed inoltre Doumbia e Ibarbo non riusciranno a riagganciare la Juventus a +7. Per la Fiorentina poi, in uscita Cuadrado e in entrata un sostituto che non ancora ufficialmente ma con molta probabilità sarà Salah. Le operazioni Diamanti e Gilardino? Chiedete cosa ne pensa a Babacar. La capolista invece è certamente la squadra che avevo meno bisogno di rinforzarsi ma con la partenza di Giovinco ha dovuto cautelarsi con un altro attaccante. Per Zaza il Sassuolo è stato irremovibile, e allora ecco il ritorno del figliol prodigo Matri. Il Genoa, persi appunto Matri e Pinilla, ha riportato in Liguria un’altra pecorella smarrita, Marco Borriello, mentre la Lazio invece ha dovuto far fronte ai vari infortuni e ha praticamente chiuso con Bergessio. Stesso discorso anche per tutte le altre squadre, acquisti spesso necessari ma ovviamente incapaci di suscitare l’entusiasmo delle folle.
Gli sconfitti
Il Parma senza dubbio. Il la di Cassano (vedremo alla fine dove andrà) ha dato il via ad un esodo di massa. Sono restati solo i giovani e i veterani, ai quali si è aggrappato con tutte le forze, le poche rimaste, Roberto Donadoni. Impassibile ma coinvolto fino al midollo, forse in quanto è uno dei pochi a percepire lo stipendio, forse perché ha già un pre-contratto con una grande squadra o forse semplicemente perché è un uomo tutto d’un pezzo. Anche il mercato sembra essersi bloccato, senza garanzie Parma non è più una piazza gradita. E poi veniamo al vero e proprio sconfitto di questo calciomercato, Pablo Daniel Osvaldo. Messo fuori rosa dall’Inter tutti lo hanno cercato ma nessuno lo ha voluto. Sarà l’unico probabilmente degli attaccanti dati per partenti a rimanere da solo, bello si ma abbandonato da tutti, a meno che non arrivi un colpo last-minute.