Kazuyoshi Miura, da tutti conosciuto come Kazu, è uno di quei personaggi su cui si potrebbero scrivere con estrema semplicità libri e girare film. Protagonista di diverse vite sin dalla tenera infanzia, riesce ancora a far parlare di sè per le prestazioni sportive nonostante abbia compiuto 48 anni a febbraio. Guardate come l’attaccante giapponese segna abilmente di testa, con la maglia degli Yokohama FC, in un match della J. League Division 2. il campionato di serie B nipponico.
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Ma Kazu Miura è molto più di un giocatore longevo, che non si arrende al trascorrere inesorabile del tempo. In Italia lo ricordiamo soprattutto per il suo approdo al Genoa nella stagione 1994-1995, un’epoca in cui acquistare un giocatore asiatico sembrava solo un’operazione commerciale condita ad un pizzico di follia. E invece il numero 11 seppe ritagliarsi il suo dignitoso spazio, andando persino a segno in un derby perso contro la Sampdoria. Ma fu solo un capitolo di una storia infinita, che ha portato Miura a giocare in 20 squadre distribuite in 4 continenti, senza dimenticare le quasi 100 presenze con la Nazionale. Per non parlare dell’incredibile incipit della sua carriera, con la fuga solitaria in Brasile a 15 anni che lo portò, dopo una trafila comprensibilmente difficile, a vestire addirittura le gloriose maglie del Santos e del Palmeiras. 33 anni dopo, Kazu Miura è ancora lì a correre sull’erba, circondato da compagni e avversari che potrebbero tranquillamente essere suoi figli. E forse non smetterà mai.