La Costa Rica è ai quarti di finale ai danni della Grecia. Un risultato storico che sta facendo gioire gli abitanti di San Josè nelle strade, ebbri di quella felicità mai provata prima. La “favola” Costa Rica è di quelle da raccontare perché il finale, nonostante tutto, è dolce come un gelato al pistacchio in questa calda notte di fine giugno. I “Ticos” sono lì, tra le prime otto di un Mondiale brasiliano che sta registrando tantissime sorprese e, forse, quella più bella è rappresentata proprio dalla formazione centroamericana. Si sussurra che in patria la partita di questa sera contro la Grecia l’abbiano vista in molti, perché l’appuntamento con la storia va sempre rispettato puntualmente, come un’uscita a cena con Monica Bellucci.
Il popolo costaricense, almeno per questa notte, deve ringraziare un gatto, decisivo contro gli ellenici, sia in gara che ai rigori. Il suo nome è Keylor Navas, professione portiere che milita nel Levante. La squadra spagnola si sta già sfregando le mani per le prestazioni del suo numero uno, ormai ex per le numerose richieste di mercato. Lo voleva il Milan, andrà forse al Bayern Monaco o al Porto perché i calciatori bravi ce li dobbiamo sempre far sfuggire. La carriera dell’eroe della Costa Rica è classica. Inizia a giocare in patria, vince tutto, va in Europa, para bene e si reca al Mondiale da spavaldo. Prima della partenza per il Brasile, infatti, Navas dichiarò “Avete deciso il premio in caso di vittoria del Mondiale?”. Risultato? Battute Uruguay e Italia con il pass staccato per gli ottavi.
Parole che stonavano lo scorso inizio giugno, ma a ripensarci, la federcalcio costaricense starà mettendo da parte qualche spicciolo perché non si sa mai. Il classe ‘86, da persona alternativa qual è, non possiede tatuaggi, non porta orecchini e va a letto presto, perché per parare e giocare al 100% c’è bisogno di serietà. “El Gato”, il suo soprannome, ha subito solo due gol in questa competizione e, contro l’Olanda si candida a fermare Van Gaal, Robben, Van Persie, Re Willem-Alexander Claus George Ferdinand van Oranje-Nassau per un sogno che deve e può continuare. I grandi “orange” già tremano…dinanzi a un piccolo felino.