La Germania esulta per la semifinale (Getty Images/Fifa.com)

La Germania si qualifica per la semifinale del Mondiale brasiliano, battendo la Francia al termine di una partita abbastanza emozionante. Decide Hummels, uno dei difensori più forti del mondo, autore di un gol di testa che ha lasciato di sasso Lloris, impotente dinanzi all’incornata del centrale che milita nel Borussia Dortmund. La Francia nel primo tempo ha tentato qualche sortita, ma con un Benzema in versione Crisantemo (l’attaccante poco prolifico del film “L’allenatore nel pallone”) c’è poco da fare. Nella ripresa, timida reazione transalpina, apparsa meno vivace del solito e pericolosa con qualche traversone dalla sinistra, sul quale la difesa teutonica ha messo una pezza sventando la minaccia.

Una vittoria tutto sommato meritata per i ragazzi di Loew, più propositivi, specialmente nella prima frazione di gioco, grazie alla sontuosa prestazione del match-winner Hummels, citato poc’anzi, autentico muro difensivo. Per non parlare di Manuel Neuer, capace di stoppare i tiri di Benzema e compagni con la sola mano destra, come un mago che inizia i suoi giochi di prestigio senza problemi. Da Berlino a Monaco di Baviera, passando per Francoforte e Amburgo, i tifosi tedeschi stanno iniziando a festeggiare per la loro ennesima semifinale mondiale. Con un pensiero al presente, ma anche al passato. Il successo, infatti, per quanto sia importante per la Coppa del Mondo, ha un sapore particolare, perché tra le due nazioni esiste una “rivalità” dovuta alle guerre di tanto tempo fa.

Una volta “galletti” e “teutonici” si sfidavano per due colline chiamate Alsazia e Lorena, adesso per la qualificazione al penultimo atto di una competizione, bellissima, quando spettacolare. In fondo ha vinto la nazione più potente sotto tutti i punti di vista, anche politicamente parlando e per la Francia, dopo le cocenti delusioni di Spagna ’82 e Messico ’86, arriva una nuova sconfitta per mano dei tedeschi, anche oggi partiti con gli sfavori del pronostico (così com’è successo nei due precedenti), ma presenti nei momenti decisivi di un torneo iridato.