Klose, uno dei possibili campioni del mondo della Lazio (Getty Images)

Lazio e Sampdoria fanno rima con Mondiali di calcio. Discorsi su poesia e quant’altro non sfiorano minimamente la mente degli addetti ai lavori, intenti ad ammirare, nella splendida cornice del “Maracanà”, la finalissima tra Germania e Argentina. C’è un pezzettino d’Italia, questa sera, oltre all’arbitro Rizzoli, che a fine match sarà orgogliosa di tutto quello che sta facendo in questi anni. La Lazio e la Sampdoria, infatti, avranno tra la loro fila almeno un campione del mondo. Da una parte Klose e Mustafi, tedeschi rispettivamente biancocelesti e blucerchiati, dall’altra i sudamericani Romero e Biglia. Se gli elementi “laziali” erano già sicuri del posto e, di conseguenza, probabili protagonisti, lo stesso discorso non si può certo fare per i “sampdoriani”, alla ribalta durante questa competizione.

Romero, infatti, nei suoi anni di Sampdoria non ha pienamente convinto, cosa che ha costretto il club genovese a prestarlo al Monaco. Nemmeno in Francia, però, “El Ciquito” ha lasciato il segno, scendendo in campo solo due volte, a fronte di tanta panchina. Mustafi, addirittura, è stato convocato dal Commissario tecnico Loew pochi giorni prima dell’inizio del torneo iridato, causa infortunio occorso a Marco Reus. Il duttile difensore, in campo da titolare contro l’Algeria, pensate, era impegnato dal meccanico per riparare la sua automobile. Storie belle, del calcio genuino come piace a tutti noi. E i due club? Sia Lotito che Ferrero, neo patron della Samp “nazionale”, gongolano nel poter ammirare i loro calciatori sul mitico terreno di gioco che ha fatto la storia del calcio. Con un occhio al mercato, perché, si sa, quello non va mai in vacanza.