Spettacolo al Gran Premio di Assen, nuova prova del Campionati Mondiale di motociclismo: nella classe regina, la MotoGP, torna alla vittoria Valentino Rossi, che sulla sua pista preferita si lascia alle spalle il connazionale Danilo Petrucci e lo spagnolo Marc Marquez.
Ad un anno dalla sua ultima affermazione e a quasi ventuno dalla sua prima (Gp Repubblica Ceca nel 1996 in classe 125), ecco il Dottore ancora sul gradino più alto del podio: è il decimo trionfo sul circuito che più di ogni altro predilige perché esalta la sua guida spettacolare. Stavolta il successo giunge al termine di una gara bellissima, corsa su asfalto prima asciutto e poi bagnato, che ha scatenato la bagarre sin dalle fasi iniziali.
E poi è assolutamente scoppiettante il duello tutto italiano con l’amico Danilo Petrucci, che viene beffato di soli sessantatré millesimi e alla fine si rammarica per i tanti doppiaggi senza i quali, probabilmente, avrebbero potuto raccogliere anche la gioia più grande. Per Rossi arriva la vittoria numero 115 in carriera, che gli permette di diventare il più anziano a raggiungere la gioia del successo nell’intera storia del Motomondiale.
“Quello che conta è essere riuscito a vincere anche quest’anno”, afferma il vincitore, che poi rivela di non ricordare un campionato così aperto ed avvincente. Al terzo posto ecco l’ex iridato Marquez, davanti al britannico Crutchlow e all’altro italiano Andrea Dovizioso.
Proprio quest’ultimo è ora in testa al Mondiale, tallonato, però proprio da Vale Rossi e Marquez. Questo perché i tre approfittano della caduta al dodicesimo giro dell’ex leader Maverick Vinales e dei punti pesantissimi in loro favore. Dovi 115 punti, Vinales (111), Rossi (108) e Marquez (104): quattro piloti in soli otto punti rendono l’idea di un Mondiale apertissimo in cui l’Italia può giocare un ruolo di primo piano con più carte a disposizione.