Un ambizioso progetto per il territorio italiano è stato presentato in occasione di un workshop tenutosi a Venezia: si tratta di VENTO, la ciclovia che unisce la città della laguna con il capoluogo di regione piemontese. Un deciso passo verso la sostenibilità ambientale garantito da un percorso che unisce quattro regioni (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte), dodici province e ben 121 comuni.
L’opera ha ricevuto il via libera in seguito all’accordo raggiunto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) con il Ministero dei beni delle attività culturali e del turismo (MIBACT) e le Regioni sopra citate. Ad illustrare l’opera sono stati i responsabili delle Regioni Lombardia e Veneto, che hanno evidenziato come sia indispensabile sostenere una “mobilità leggera” e al tempo stesso “valorizzare le risorse” inestimabili che i territori interessati offrono.
“Il paesaggio italiano [è] il nostro bene culturale più prezioso – si legge sul sito ufficiale – il continuum fra i monumenti, le città, i cittadini. La bicicletta è semplicemente un ottimo mezzo per consentire a tanti di fare esperienza itinerante di paesaggio dischiudendo ai loro occhi luoghi che la consuetudine dello spostamento veloce e motorizzato ha via via marginalizzato, ma che invece sono ricchi e densi di cultura”.
L’articolo numero nove della nostra Costituzione afferma che “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura”, pertanto tutto deve virare in tale direzione. I numeri di VEN.TO: 679 km di ciclabile, che equivalgono a grandi potenzialità per l’economia, se consideriamo che i 40 mila chilometri di piste ciclabili tedesche producono un indotto di quattro miliardi annui.
Lungo Ven.To sono stanziate 12.000 aziende agricole, oltre 300 attività ricettive e oltre 2.000 attività commerciali: tutte potranno avere indiscussi benefici da quest’opera. E per la manutenzione occorre poco – 80 milioni di euro, pari allo 0.01% della spesa pubblica annuale e al costo di 1-2 km di autostrada – ma soprattutto cura ed amore per l’ambiente da parte degli amministratori pubblici e dei cittadini.
Ven.To diventa a tutti gli effetti parte delle grandi ciclovie europee e potrebbe unirsi un domani ad altri tratti italiani, come la Brennero-Peschiera-Mantova, la Torino-Nizza, la Mantova-Ferrara-Adriatico.