Damian Lillard (Portland Trail Blazers)
Secondo cinquantello stagionale per il prodotto di Weber State, purtroppo inutile – a conti fatti – per le sorti dei Trail Blazers nella sfida persa contro i Toronto Raptors. Lillard ha comunque viaggiato su medie ragguardevoli (31.5 punti, 4.5 assist, 4.0 rimbalzi, 3.8 triple con il 47% dal campo, il 38% da tre e il 94% ai tiri liberi) contribuendo così a consolidare Portland al settimo posto della Western Conference, pur a fronte di un mediocre record settimanale di 1-3.
James Harden (Houston Rockets)
Ancora una volta The Beard ha dimostrato di avere le carte in regola per essere considerato un possibile MVP della lega, nonostante i suoi famigerati limiti difensivi: d’altronde, non è da tutti mettere a referto 35.3 punti (top NBA), 9.5 assist, 7.0 rimbalzi, 2.0 rubate e 2.8 triple con il 46% dal campo e l’86% dalla linea della carità. Paurosa la prestazione sfoderata nel successo su Toronto, gara conclusa con 40 punti e ben 14 assist.
Kawhi Leonard (San Antonio Spurs)
Con ogni probabilità, la stagione 2015/2016 sarà ricordata come quella della definitiva consacrazione di Leonard tra gli atleti di punta del panorama NBA, non solo per quanto riguarda la difesa ma anche dal punto di vista offensivo. La 15esima scelta del Draft 2011, infatti, è ormai un’assoluta certezza su entrambi i lati del campo, come testimoniato dai 27.3 punti, 10.0 rimbalzi, 4.7 assist, 1.7 rubate e 2.7 triple con il 50% dal campo, l’86% ai liberi e il 38% da tre.
Paul George (Indiana Pacers)
Dopo un periodo di relativo appannamento PG13 è tornato ai livelli che più gli competono, mettendo assieme 27.8 punti, 7.8 rimbalzi, 5.0 assist, 2.0 rubate e 4.0 triple con percentuali senz’altro ottime: 47% dal campo, 50% da tre e 85% ai tiri liberi. I suoi sforzi hanno condotto Indiana a 2 vittorie (a Milwaukee e Washington) e ad altrettante sconfitte (a Cleveland e Charlotte), comunque utili per mantenere la settimana piazza della Eastern Conference.
Kevin Durant (Oklahoma City Thunder)
Settimana sensazionale per il prodotto di Texas University, sempre in doppia doppia di punti e rimbalzi nelle quattro partite che lo hanno visto impegnato. Durant ha viaggiato a 30.3 punti, 10.8 rimbalzi, 7.0 assist, 1.3 rubate, 2.8 triple e 2.3 stoppate con il 49% dal campo e il 90% ai liberi, inanellando una serie aperta di tre partite consecutive oltre quota 30 punti. Il delicato momento attraversato dai Thunder (4-6 nelle ultime 10 gare) ha però vanificato parzialmente quanto da lui prodotto.