Kyrie Irving (Cleveland Cavaliers)
Due trentelli consecutivi per la prima scelta assoluta del Draft 2011, che nelle due vittorie casalinghe contro Kings e Lakers ha viaggiato a 33.5 punti, 9.5 assist, 4.0 triple con il 62% dal campo, cifre che ne hanno fatto la principale opzione offensiva dei Cavaliers in occasione di questi due incontri: per la prima volta dal rientro dall’infortunio sembra finalmente tornato a pieno regime.
Damian Lillard (Portland Trail Blazers)
Pur tirando con percentuali modeste dal campo (41% nell’arco di due gare) il prodotto di Weber State ha saputo condurre i Trail Blazers a due successi fondamentali in ottica Playoffs, sul campo dei Memphis Grizzlies prima e in casa contro gli Houston Rockets poi. Merito anche dei suoi 32.0 punti, 6.5 assist, 2.0 rubate e 4.5 triple, conditi da un ottimo 82% dalla linea della carità.
James Harden (Houston Rockets)
Non certo una settimana positiva per l’ex-Oklahoma City, reduce da due sconfitte che hanno sprofondato i Rockets al nono posto ad Ovest: incredibile ma vero, i vice-campioni in carica della Western Conference rischiano concretamente di non accedere alla post-season. Anche in un contesto disastrato, Harden è stato comunque capace di mettere assieme 35.5 punti, 7.0 rimbalzi, 8.0 assist, 2.5 rubate, 4.5 triple con il 49% dal campo, il 50% da tre e l’88% ai liberi: ai texani serve una scossa alla svelta, prestazioni del genere non possono certo essere vanificate in questo modo.
LeBron James (Cleveland Cavaliers)
Con un Irving in stato di grazia, The Chosen One ha avuto vita relativamente facile nel trascinare i Cavs alle due vittorie sopracitate: il nativo di Akron si è concentrato maggiormente nel rifornire i propri compagni di squadra (10.5 assist) non disdegnando comunque l’aspetto realizzativo (25.0 punti col 52% dal campo, accompagnati da 8.5 rimbalzi). Sebbene si tratti di numeri abbacinanti, essi non rappresentano che la punta dell’iceberg dell’apporto fornito da LBJ alla causa di Cleveland.
Karl-Anthony Towns (Minnesota Timberwolves)
Il rookie delle meraviglie di Minnesota sta apprendendo egregiamente gli insegnamenti di “coach” Kevin Garnett, che segue personalmente la crescita del giovane ex-Kentucky giorno dopo giorno: in settimana KAT ha realizzato due doppie doppie in entrambe le partite cui ha preso parte, mettendo a referto 27.0 punti, 11.5 rimbalzi, 2.0 stoppate con il 62% dal campo e un impressionante 86% ai tiri liberi. Di questo passo è così irrazionale pensare ad una sua convocazione per l’All-Star Game 2017?