5) Brandon Jennings / Andre Drummond (Detroit Pistons)
Spettacolare combinazione tra l’ex-Bucks e il primatista NBA in materia di rimbalzi (ben 14.9 a partita): Jennings attira su di sé l’attenzione dell’intera difesa dei Nets e serve un fantastico assist contro il tabellone per l’accorrente Drummond. Raro exploit per il playmaker, che dopo essersi ripreso dal tremendo infortunio patito al tendine d’Achille sta faticando più del previsto ad inserirsi nei meccanismi di coach Van Gundy.
4) Hassan Whiteside (Miami Heat)
Nonostante un inspiegabile ridimensionamento nelle gerarchie degli Heat, Whiteside non smette comunque di lasciare a bocca aperta per le sua attitudine nello stoppare gli avversari. Nella vittoria esterna sul campo degli Charlotte Hornets il lungo ex-Kings intercetta in volo il tiro di Marvin Williams con una semplicità disarmante, facendo partire il contropiede finalizzato da Dwayne Wade: in soli 27 minuti di impiego tripla doppia da 10 punti, 10 rimbalzi e 10 stoppate.
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3) Nikola Vucevic (Orlando Magic)
Ancora una canestro vincente per il centro montenegrino, che già a novembre aveva sconfitto i Lakers con una prodezza identica. Vucevic riceve palla a 2.2 secondi dal termine e, con il punteggio in parità, realizza il mid-range jumper che vale la vittoria sugli Atlanta Hawks: a nulla serve la difesa serrata di Al Horford.
2) Kevin Durant (Oklahoma City Thunder)
Questa volta sono i Magic a doversi arrendere all’ultimo secondo. Serge Ibaka cancella il tentativo di lay-up di Victor Oladipo e con 9 secondi dal termine le sorti della gara finiscono nella mani di KD35, che affronta Tobias Harris in uno contro uno, lo disorienta con una tremenda finta e mette infine a segno la tripla della vittoria.
1) Avery Bradley (Boston Celtics)
Mai sottovalutare il Boston Pride: sul -2 a 3.1 secondi dalla fine, l’assalto finale dei Celtics viene affidato a Isaiah Thomas, che riesce a servire nell’angolo Bradley. Il prodotto di Texas University ha la meglio sull’opposizione di Iman Shumpert ed è così in grado di realizzare il buzzer-beater che certifica definitivamente la bontà del progetto di coach Brad Stevens: Boston ha infatti raggiunto la terza piazza della Eastern Conference, a 3.5 vittorie dal secondo posto occupato dai Toronto Raptors.