Con la vittoria ottenuta contro i Lakers, i Golden State Warriors hanno stabilito il record del migliore inizio di stagione: 16-0, sorpassando cosi i precedenti di squadre che hanno fatto la storia di questo sport come gli Huoston Rockets (1993/94) e i Washington Capitols (1948/49). Con questo primato i Warriors entrano di diritto nella storia della lega NBA. Gli obiettivi da raggiungere, dopo la miglior partenza, sono tanti: come ad esempio il record dei Bulls che hanno concluso la Regular Season 72-10 nella stagione 95/96, oppure tentare di superare quello delle 33 vittorie di fila dei Lakers nella stagione 71/72. Sicuramente per superare questi primati e cercare di conquistare il secondo anello consecutivo i Warriors avranno bisogno che lo stato di grazia del loro playmaker continui per tutta la stagione, come è successo lo scorso anno conclusosi con la vittoria finale.
Steph Curry sta dimostrando in queste prime 16 giornate di voler essere riconfermato come MVP della Regular Season, fornendo prestazioni straordinarie e sfornando giocate pazzesche, che solo i migliori possono fare, mettendo la sua firma su tutti gli incontri della sua squadra. Curry sta viaggiando ad un ritmo imprendibile per tutti gli altri campioni che militano nella lega, infatti, è l’unico ad avere la media superiore a 30 punti a partita (32,1 ppg) accompagnati da quasi sei assist a partita (5,9 apg) e poco più di 5 rimbalzi a partita (5,1 rpg). Che Curry avesse delle intenzioni serie lo si era capito dalla gara dell’opening day contro New Orleans, dove il numero 30 mise a segno addirittura 40. La peggior prestazione del playmaker, se così si può definire, è stata contro Denver dove ha segnato solo 19 punti. In queste prime 16 partite Curry è riuscito a stabilire un record in famiglia, superando il padre Dell nella classifica dei miglior tiratori da tre punti di tutti i tempi, e posizionandosi al 42esimo posto.
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Con un Curry in queste condizioni Oakland può davvero sperare nel secondo titolo consecutivo perché se gira lui la squadra funziona al meglio, infatti, anche gli altri godono delle giocate di Curry come Klay Thompson (il compagno di Curry negli Splash Brother), Barnes, Iguodala, Green e via via tutto il roster, rendendo cosi i Warriors la vera squadra da battere.