Neymar da Silva Santos Júnior, meglio noto come Neymar. È lui la stella di questi Mondiali 2014, è la stella su cui un intero paese ha riposto le speranze di successo. Solo 22 anni e un’intera nazione sulle spalle. Per il momento il talento nato a Mogi das Cruzes ha risposto con 4 goal che hanno portato a la nazionale verdeoro al primo posto del girone e agli ottavi di finale.
Ma Neymar quanto vale? Quello fatto fino ad ora può bastare per considerare il talento del Barcellona al pari di Ronaldo o Pelè? Quanto potrà esser decisivo in questi Mondiali? Ora che le partite diventano da dentro o fuori avrà lo stesso rendimento avuto fino ad ora?
Parliamoci chiaro Neymar non è una prima punta, non farà mai i goal di Ronaldo o Pelè. Ronaldo, quello vero, il fenomeno, ha vinto praticamente tutto, compreso due coppe del mondo e un record come miglior marcatore dei mondiali con 15 goal in tre edizioni (appena raggiunto da Klose), era una macchina da goal così come Pelè che di Mondiali ne ha vinti tre, è “solo” stato nominato giocatore del secolo e le statistiche ci ricordano come in carriera abbia segnato più di 700 goal.
Neymar è una seconda punta a cui non dispiace il goal, è un attaccante a cui piace partire largo e svariare su tutto il fronte. Di certo ha dalla sua la giovane età, e la forte personalità: esordire ad un mondiale con 4 goal nelle prime tre partite e con una pressione mediatica enorme lascia presagire un futuro molto roseo per la sua carriera, per il Brasile e per il Barcellona.
In queste partite del girone, con i suoi goal, spesso frutto più di sue invenzioni che di un gioco corale della Selecao, è riuscito a mascherare le difficoltà di un Brasile apparentemente normale e privo di quella fantasia che l’ha sempre contraddistinto in passato. É un Brasile europeo con un fuoriclasse e tanti comprimari, vedi Fred, Paulinho, L. Gustavo e Hulk. Scolari gli ha affidato la squadra e il numero dieci non sembra sentirne il peso, contrariamente a quanto succede nel Barcellona dove la classe di immensa di Messi lo offusca e lo trasforma da stella a semplice comprimario.
Per ora Neymar ha convinto tutti ma adesso deve dimostrare quanto vale realmente, nelle partite che contano, la prima con il Chile, dove se si perde si viene eliminati. Adesso deve capire se può ambire a provare ad avvicinarsi a mostri sacri come il Fenomeno o O Rei o se si sbriciolerà come tante altre promesse mancate sfornate dal Brasile, vedi Denilson, Robinho, Pato & co. Ora deve portare la Selecao e un’intera nazione alla finale del Maracanà. Qualsiasi altro risultato sarebbe un fallimento epocale. E Neymar lo sa.