Anastasi, Bernardi, Bracci, Cantagalli, De Giorgi, Gardini, Giani, Lucchetta, Martinelli, Masciarelli, Tofoli, Zorzi.
Questa è la lista dei dodici convocati da Julio Velasco a quello storico mondiale in Brasile in cui l’Italia diventò la squadra del secolo della Generazione di Fenomeni. Molti di loro rimangono tutt’oggi molto noti perché continuano a far parte chi dalla panchina, chi da dietro un microfono, del mondo della pallavolo che conta di più. Altri invece hanno lasciato il mondo dei riflettori dedicandosi ad altro. Andiamoli a vedere insieme.

ANDREA ANASTASI
Anastasi fa parte del gruppo dei volti che ancora oggi fanno parte del panorama pallavolistico come tecnico. Da giocatore, debutta in serie A a Parma nel 1977 e quattro anni più tardi viene convocato in nazionale.
Inizia ad allenare nel 1994 a Montichiari in serie A2. Oltre all’esperienza come tecnico di club in Italia e in Polonia, Anastasi nel 1999 prende le redini della nazionale azzurra dopo le dimissioni di Bebeto andando a vincere lo stesso anno la World League e l’Europeo. Nel 2007 vince l’Europeo dalla panchina della Spagna e l’anno dopo ritorna ad allenare gli azzurri. Nel 2011 va ad allenare la Polonia con la quale l’anno dopo vince la World League per la prima volta nella storia della nazionale.
Attualmente allena la squadra polacca Lotos Trefl Gdańsk.
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LORENZO BERNARDI
Mr XX secolo insieme al collega Kiraly, anche per la punta di diamante della Generazione di Fenomeni si sono aperte le porte alla carriera di allenatore prima nella squadra di Cles in B1, poi come tecnico della nazionale juniores con la quale vince i Giochi del Mediterraneo nel 2009. Dopo altre esperienze in Italia e in Polonia, allena al momento l’Halkbank Ankara.
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MARCO BRACCI
Anche Bracci dopo un’entusiasmante carriera da giocatore, in cui vinse tantissimi ori con la divisa azzurra e altrettanti trofei e scudetti con la maglia dei club in cui ha militato, è finito su una panchina. Anzi due. Bracci infatti è stato sia il vice di Barbolini della nazionale femminile, attualmente tecnico della squadra maschile Lupi Santa Croce, di Santa Croce sull’Arno, in serie B1.
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LUCA CANTAGALLI
Il “Sindaco di Modena” per le diciassette stagioni passate con i gialloblu, Cantagalli è stato uno degli attaccanti più forti della storia, tanto da essere soprannominato Bazooka. Oltre alla carriera di allenatore che inizierà nel 2009 a Massa, Cantagalli ha lavorato anche come commentatore per Sky e adesso siede sulla panchina della Volley Tricolore Reggio Emilia in A2.
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FERDINANDO DE GIORGI
Nonostante la statura non proprio elevata e la compresenza di grandi nomi in cabina di regia come Tofoli che vedremo più avanti, Fefè De Giorgi ha fatto parte della nazionale per molto tempo. Nel 2000 inizia ad affacciarsi al mondo degli allenatori a Cuneo quando ancora era anche giocatore. Sarà dal 2002 che inizierà a togliere la divisa per dedicarsi unicamente al ruolo di tecnico che gli ha portato parecchie soddisfazioni con Perugia, Macerata e San Giustino in Italia. Viene poi chiamato in Russia per allenare il Novyj Urengoj. Al momento si trova in Polonia ad allenare la Zaksa Kędzierzyn-Koźle.
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ANDREA GARDINI
E’ stato uno degli interpreti migliori del ruolo di centrale, tanto da essere stato il primo italiano ad essere incluso nella Volleyball Hall of Fame negli Stati Uniti. Ha giocato in molte società con le quali ha sempre ottenuto ottimi risultati, ma più di altre è con la Sisley Treviso che si collega il suo nome. Prima di dedicarsi all’attività di allenatore, Gardini è stato anche direttore sportivo a Modena poi a Milano.
E’ stato anche il vice di Anastasi nel periodo in cui era ct della nazionale. Si trova ora in Polonia dove allena l’ Indykpol AZS Olsztyn nella massima serie.
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ANDREA GIANI
Anche lui ha bisogno di poche presentazioni, specie dopo l’ultimo Europeo che ha sancito definitivamente il suo enorme valore anche come allenatore, portando la Slovenia per la prima volta nella storia ad una finale continentale. Quando l’Italia vinse il mondiale nel 1990, Giani aveva appena 20 anni. Erano gli albori di una carriera che l’avrebbero visto impegnato in tanti ruoli in mezzo al campo, tutti sempre ricoperti con incredibile talento. L’aver iniziato ad indossare la divisa azzurra così presto lo portò a segnare il record per numero di presenze in nazionale, ben 474. Inizia ad allenare a Modena nel 2007, avrà altre esperienze anche in serie minori. Dal 2013 allena il Verona in concomitanza con il suo impegno con la nazionale slovena.
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ANDREA LUCCHETTA
Forse il nome che più di tutti risuona familiare anche oggi, Lucchetta era e rimane un simbolo della pallavolo italiana che con il suo estro ha saputo distinguersi anche nella carriera televisiva. Ai mondiali del ’90, Lucky fu segnalato come miglior giocatore dell’intera competizione, vestì per tanti anni soprattutto la divisa del Modena, poi di Treviso, Milano e Cuneo. Contrariamente a tutti gli altri suoi colleghi della Generazione di Fenomeni, non ha mai allenato nessuna squadra. Come in molti sanno, Lucky Lucchetta adesso lavora per la Rai e fa il commentatore delle partite di serie A e in occasione di importanti eventi che vedono coinvolte le squadre italiane o la nazionale stessa. E’ molto impegnato anche in attività di promozione sportiva fra i giovani.
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MARCO MARTINELLI
Dai nomi più noti della Generazione di Fenomeni, a quelli che suonano un po’ meno familiari ai più. E’ il caso di Marco Martinelli, centrale, che debuttò in serie A nel 1985 e ci rimase fino al 2003. Martinelli rispetto ad altri ebbe meno presenze in nazionale, ciononostante ebbe comunque una carriera di tutto rispetto fra Padova, Modena, Montichiari, Macerata e Ferrara, squadra che attualmente allena in serie B. Ha avuto in precedenza altre esperienze sulla panchina come vice a Vibo Valentia, nel Volley Riviera e a Genova.
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ROBERTO MASCIARELLI
Il centralone marchigiano classe ’63, per quasi tutta la carriera indossò le divise più ambite della sua regione, tranne quattro stagioni a Ravenna durante le quali vinse due Supercoppe europee e una coppa del mondo per club. Nel 1999 smette di giocare e diventa prima direttore sportivo, poi allenatore della Lube per due stagioni. Continua a vestire i panni di tecnico per altre stagioni in serie A2, poi torna a Macerata come terzo di coach Berruto. Contrariamente a tutti gli altri suoi colleghi, Roberto ha deciso di uscire dal mondo della pallavolo per dedicarsi all’azienda di famiglia che si occupa di controlli di metalli tramite radiografie.
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PAOLO TOFOLI
Colui che alzò il primo tempo più celebre della storia a Lucchetta in quella semifinale contro il Brasile che fece volare l’Italia in finale, Tofoli è uno dei nomi più grandi nella storia dei palleggiatori. Passò ben sette stagioni a Treviso dove vinse tre scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, due Challenge Cup e una Supercoppa Europea. Tantissime presenze in nazionale per lui, ben 342. Nel 2010 anche lui veste i panni di allenatore nel femminile con Pesaro. In seguito, dopo una stagione con una squadra siciliana in A2, diventa il vice della nazionale femminile. Ora allena il Tuscania Volley maschile in serie A2.
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ANDREA ZORZI
Il grande opposto della Generazione di Fenomeni, Zorzi appese le scarpe al chiodo prima rispetto ai suoi compagni di squadra, a soli 33 anni. Atleta dotato di una grande potenza e fisicità, Zorro ha messo a terra una quantità di punti incredibile sia in attacco che in battuta. Il leggendario pallavolista volante si è rivelato un personaggio estremamente versatile: fuori dai campi di pallavolo ha prima collaborato con la moglie (ex campionessa di ginnastica) per attività teatrali, poi ha continuato la carriera televisiva come commentatore di Sky per il calcio e, ovviamente, volley.
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JULIO VELASCO
Abbiamo visto tutta la rosa della Generazione di Fenomeni, ma cosa fa ora il mattatore argentino che ha fatto così bene alla pallavolo azzurra? Dopo lo straordinario ciclo di vittorie con i suoi ragazzi, per una stagione Velasco si occupa della nazionale femminile. Continua la sua esperienza andando ad allenare la nazionale maschile della Repubblica Ceca, passando poi per la Spagna e per l’Iran, con la quale ottiene grandi risultati, tra cui persino una vittoria in World League con gli azzurri. Dal 2014 siede sulla panchina della sua nazionale, quella Argentina.
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JOEL DESPAIGNE
Se quella finale fu indimenticabile, lo si deve anche a questo giocatore. Despaigne fu il simbolo di una Cuba che sembrava di un altro pianeta fino a quel 28 ottobre 1990. L’opposto, detto El Diablo, fu il grande trascinatore di quella nazionale che annullò ben 9 match point agli azzurri in epoca di cambio palla. Despaigne andò prima a giocare in Grecia, poi venne in Italia, prima a Catania poi a Roma. Un infortunio alla spalla lo porta a rinunciare alla pallavolo, iniziando a dedicarsi al beach volley, sempre in Italia. Dopo alcune esperienze da tecnico, Despaigne è attualmente il secondo allenatore della squadra femminile di A2 del Frosinone.
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