Pizzica e dintorni. Ce ne parla Veronica Calati, nata a Tricase, classe ’86, residente a Miggiano (Le), esperta di danze popolari. Si occupa di corsi annuali, stage, laboratori brevi, spettacoli e concerti.
Da quanto tempo balli la pizzica e come ti sei avvicinata ad essa?
Ballo da circa 9 anni. Mi sono avvicinata a questa danza grazie alle feste di paese, sagre, ritrovi di artisti di strada per i centri storici, piazze di paesini sperduti e mi ha colpito subito il ritmo incalzante.
A chi non conoscesse questa danza, come la presenteresti? Quali sono le sue peculiarità?
La pizzica pizzica è una danza che nasce dal popolo, una danza di festa, di divertimento, libera di essere ballata da tutti, bambini, giovani e meno giovani, bisogna capirne innanzitutto il ritmo e poi lasciarsi andare ad esso, divertendosi, ognuno col suo stile e la sua personale interpretazione. É infatti una danza comunicativa, non una danza standardizzabile copia e incolla, ma ognuno danzando deve metterci del suo, in base al proprio essere e al proprio stato d’animo.
Curi dei corsi di pizzica. Di solito chi ne prende parte? Occorrono particolari requisiti per imparare, magari partendo da zero?
Ai corsi non esistono limiti di eta’ o di qualsiasi genere. Possono parteciparvi tutti, dagli appassionati a chi e’ alle prime armi, il minimo comune multiplo è la voglia di avvicinarsi a questa danza, conoscerne il ritmo e farlo proprio, divertendosi. Nei corsi solitamente mostro il mio modo di danzare e lascio che loro stessi lo reinterpretino una volta avuta la padronanza del corpo nel rispetto del ritmo.
Secondo te, questa danza può essere considerata un’attività fisica e sportiva a tutti gli effetti? Quali sono i suoi benefici su corpo e mente?
La pizzica è una danza di resistenza, aldilà di alcune regole sotterranee dovute al rispetto e al buon senso di chi la balla, è una danza semplice composta però di un numero infinito di movimenti, lenti e veloci, di saltelli che impegnano e tengono in movimento molti muscoli del corpo, partendo dalle braccia, ai polpacci. Assunta la padronanza del corpo in movimento e il senso del ritmo i ballerini imparano a non disperdere fiato ed energie eccessive, riuscendo a ballare per ore ed ore. I benefici su corpo e mente sono risaputi. Non bisogna infatti dimenticare quanto era importante la funzione del tamburello nel fenomeno del Tarantismo, strumento che nella pizzica scandisce il ritmo principale. Credo che nel tarantismo quel ritmo aiutasse a liberare le persone dai “mali” psichici di un tempo, come oggi, nella pizzica aiuta con la danza a dimenticare, se anche per la sola durata di un corso o di un concerto, i malesseri quotidiani, con il divertimento e la passione.
L’estate è la stagione più “pizzicata” dell’anno. Sono tanti gli eventi nelle piazze d’Italia da non perdere, così come i corsi e i seminari. Ce ne segnali qualcuno?
Festa di San Pietro e Paolo a Galatina 28-29 giugno, Notte di San rocco 15-16 agosto a Torre Paduli, Notte della Taranta a Melpignano.