“Fu tremendo quando venni a sapere che uno dei miei cugini morì all’Hillsborough. Fu terribile. Ogni vittoria con questa maglia, io, la dedico a lui. Ogni partita ad Anfield, quando raggiungo lo stadio in macchina, mi fermo al monumento della strage per lasciare dei fiori oppure solo un pensiero. A loro e a lui”
“We go Norwich”. “We go again”.
Sono le parole di Steven Gerrard. Sono le parole di una bandiera che al fischio finale del match con il City, coinciso con l’anniversario della strage di Sheffield, ha versato lacrime di commozione. Sono le parole del capitano dei Reds che sente vicina la vittoria della sua prima Premier League. Una Premier League da dedicare a suo cugino Jon-Paul Gilhooley.
La conquista del titolo passa però dalla partita di Norwich. Dopo l’exploit del Sunderland, che nel recupero infrasettimanale ha fermato il Manchester City all’Etihad sul 2-2 grazie alla doppietta di Wickham, e nel weekend ha trovato il colpaccio contro il Chelsea allo Stanford Bridge (reti di Wickham e di Borini su rigore), per il Liverpool è l’occasione d’oro per allungare sulle inseguitrici. Come di consueto partono forte i Reds: 2-0 dopo 10 minuti, reti di un incontenibile Sterling e del solito Suarez (30 gol in campionato). Solo una leggerezza di Mignolet ad inizio ripresa riapre il match, ma Sterling al 62° cala il tris dopo un’azione personale. Il Norwich si rifà sotto al 77° con la zuccata di Snodgrass ma il Liverpool riesce a resistere e porta a casa i tre punti: undicesima vittoria consecutiva in Premier League, 96 gol fatti, +52 nella differenza reti, +5 sul Chelsea, +6 sul City (una gara da recuperare).
Domenica prossima ad Anfield Road arriveranno i blues di Mourinho, reduci dalla trasferta di Champions a casa dell’Atletico Madrid. Per i ragazzi di Rodgers sarà un vero e proprio match-ball. Nelle ultime due giornate di Premier League affronteranno un Crystal Palace già salvo e un Newcastle arenato a metà classifica: a Gerrard e compagni potrebbe bastare anche un pari. Il 19° titolo del Liverpool non è stato mai così vicino. A sospingere i Reds verso la vittoria sarà ancora una volta uno stadio rosso d’amore.
A Liverpool nessuno camminerà mai solo. Ora più che mai.