Due partite per tornare a sentirsi un calciatore di caratura internazionale e mettere a tacere critiche, illazioni e commenti sarcastici. Nicklas Bendtner, attaccante danese di 28 anni, ricorderà a lungo quanto accaduto negli ultimi dieci giorni. Prima l’agognato ritorno al gol, dopo un digiuno lunghissimo, con la maglia del Wolfsburg in Europa League. Poi l’antipatico botta e risposta su Twitter con l’ex bomber dell’Inghilterra Gary Lineker, che aveva ironizzato sulle sue capacità realizzative. Infine, nella proibitiva trasferta in Serbia, due reti pesantissime che hanno consentito alla Danimarca di espugnare un campo ostico per chiunque e di portarsi al comando del gruppo I nel girone di qualificazione agli Europei 2016 (nel video seguente, gli highlights del match).
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Una grande rivincita per Bendtner, reduce da una tormentata stagione all’Arsenal. Dopo aver chiesto invano la cessione, il danese era stato messo ai margini della rosa da Wenger, salvo poi essere reintegrato a campionato in corso ma senza mai lasciare il segno. Per non parlare della fallimentare esperienza italiana con la maglia della Juventus: appena 9 presenze in serie A senza gol, un brutto infortunio muscolare e il titolo di Calciobidone 2013 sono le uniche tracce del passaggio di Lord Nicklas dalle nostre parti. Senza dimenticare il ritiro della patente per guida in stato di ebbrezza con relativa multa da capogiro.

Flop di mercato, calciatore finito, professionista poco serio: quante ne ha dovute sopportare Bendtner in questo periodo. Ma per un attaccante, si sa, non c’è cura migliore del gol e la sua pazienza è stata finalmente premiata. Fuoco di paglia o inizio di una nuova fase della carriera? È presto per dirlo. Ma siamo certi che il bomber danese voglia togliersi ancora parecchi sassolini dalla scarpa.