L’attesa dei tifosi romanisti è finita: oggi a Roma sono infatti sbarcati i campioni d’Africa Gervinho e Seydou Doumbia. Ma mentre per l’esterno, colpito nelle scorse ore da un lutto familiare, si tratta di un ritorno a casa, quella del compagno di nazionale, ex stella del Cska Mosca, è invece una prima volta che desta speranze e curiosità nel popolo giallorosso.
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— RomaRadio (@RomaRadio) 13 Febbraio 2015
Ruoli diversi, ma caratteristiche simili per i due ivoriani: apparentemente ineleganti, riescono spesso a decidere le partite con la loro efficacia e la loro propensione a cercare la profondità. Proprio la mancanza di quest’ultima è stata probabilmente la causa principale della crisi della Roma di Garcia, che domenica scorsa è tornata alla vittoria dopo più di un mese. L’intenzione del tecnico francese dovrebbe essere quella di schierare il tridente giallorosso nella maniera più simile possibile a quella in cui metteva in campo Hazard, Gervinho e Sow ai tempi del Lille.
E proprio le caratteristiche vicine a quelle dell’attuale centravanti del Fenerbache rendono Doumbia un giocatore unico nella rosa giallorossa, capace com’è di interpretare indifferentemente tutti e tre i ruoli offensivi. E’ lecito credere quindi che la convivenza tra il nuovo numero 88 della Roma e Francesco Totti possa essere molto più fruttuosa di quanto non lo sia stata quella tra il capitano e Mattia Destro, senza contare che i due potrebbero anche alternarsi nella medesima posizione, quella di terminale offensivo.
Au nom de toute ma famille, je tiens a vous dire merci pour les nombreux messages de soutien. Il est temps pour moi de rejoindre mon club.
— Gervinho (@GervinhOfficial) 12 Febbraio 2015
Di Gervinho, nella Capitale, hanno poco da scoprire. La formazione di Garcia, con lui in campo, si trasforma. La sua imprevedibilità, unita alla velocità di cui dispone, lo rendono un giocatore molto simile a quelle che erano le ali tipiche del calcio che ha reso grandi gli italiani nel mondo. Lex Arsenal è uno dei pochi calciatori in serie A capaci con una giocata di rendere vano qualsiasi accorgimento tattico degli avversari e di fare quindi la differenza non solo nell’uno contro uno, ma anche nell’intero arco di una partita.
La Roma, da oggi, ha due armi in più per cercare di offendere la Juventus e continuare a credere nei suoi obiettivi stagionali con rinnovata fiducia.