Una sfida di calcio dal sapore antico, ricco di polemiche, di risultati roboanti, di gesti che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese. Roma-Juventus è una di quelle gare che non ti perderesti per nulla al mondo, anche se lo Scudetto è già stato assegnato, anche se gli obiettivi stagionali sono stati ampiamente centrati. Questo pomeriggio, in un gremito stadio “Olimpico”, giallorossi e bianconeri si affronteranno per la penultima giornata di questo avvincente campionato di Serie A. Totti e compagni giocheranno per dare un’altra grossa soddisfazione al proprio pubblico, Buffon e soci, invece, vorranno fare risultato per non abbandonare l’idea di raggiungere i 100 punti in classifica, stabilendo un record mai totalizzato prima da nessuna squadra italiana.
Roma-Juventus, però, significa anche rivalità sportiva, nata nel lontano 1930, quando “Madama” fu la prima compagine a sconfiggere la “Lupa” tra le mura amiche. Erano i tempi di Caligaris, Combi che, da lì a poco, avrebbero regalato il primo campionato mondiale alla Nazionale italiana. Erano altri tempi, in cui le due formazioni giocavano partite mozzafiato quando s’incrociavano in campionato e non solo. Tanti gol, alcuni episodi curiosi, come nel 1983, quando lo juventino Brio, dopo il gol decisivo all’Olimpico, venne morso da un cane della sicurezza posizionato a bordo campo.
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Gli anni ’80 sono anche i tempi del famosissimo “Er gol de Turone” annullato per un giusto fuorigioco, come ammesso, a distanza di anni, da un noto moviolista come Carlo Sassi. Arriviamo agli anni ’90, quando i dirigenti capitolini si sentirono defraudati per gli acquisti di Ferrara e Paulo Sosa (vicini alla Capitale) da parte del Dg della Juventus Luciano Moggi. Non solo mercato, però, con “la rimessa di Aldair” che provocò proteste a non finire in una gara di campionato del 1995, terminata 3-0 in favore della Vecchia Signora. Poi, come non dimenticare il tricolore giallorosso del 2001, arrivato anche grazie alla modifica della norma sugli stranieri attuato dalla Federcalcio poche ore prima dello scontro diretto in quel di Torino e deciso, guarda caso, dal giapponese Nakata (che non doveva nemmeno scendere in campo) bravo a segnare e a propiziare il 2-2 finale di Montella.
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Le polemiche non finiscono qui: nel 2004 Totti, dopo un 4-0 inflitto ai rivali, fa un gesto a quattro dita ai calciatori bianconeri che, negli anni successivi, vinceranno quasi sempre gli scontri diretti. Adesso, alle 17.45, l’ennesimo faccia a faccia, dopo un campionato giocato sui nervi e vinto dalla Juventus. A smorzare la tensione e “ammorbidire” l’attesa, però, ci sono le dichiarazioni di Castan che, nel corso di un’intervista, ha ammesso sportivamente lo strapotere della Juventus con questo pensiero: «Gli arbitri hanno sbagliato sia a nostro favore che pro-Juventus. Loro hanno meritato di vincere il campionato, è difficile dire il contrario quando si fanno 96 punti».