Dopo la vittoria del Sei Nazioni il rugby inglese vuole impadronirsi anche dell’Europa dei Club. Secondo anno di Champions Cup, da quando ha questo nome e questo formato, e secondo tentativo per il rugby d’oltre Manica di salire sul trono d’Europa, dopo la finale di Cardiff del 2014 persa dai Wasps contro Tolone. Passano due anni e l’epilogo del torneo è ancora una volta una sfida tra Francia e Inghilterra, ma questa volta in finale approdano i Saracens, ancora imbattuti in questa edizione e che non vogliono certo interrompere la loro marcia verso il trofeo con una sconfitta nel loro ultimo match, e il Racing 92, un club di grande tradizione, ma che da 26 anni non si fregia di alcun titolo.
Doveva essere la grande sfida tra due dei registi più illustri del panorama rugbistico odierno (Dan Carter e Owen Farrell), ma la contesa tra le due aperture è durata solo un tempo e non è stata nemmeno disputata ad armi pari: il Neozelandese, che non gioca in campionato dal 26 marzo e che aveva ulteriormente aggravato le precarie condizioni di salute del legamento del ginocchio nella semifinale vinta contro Tolone, è stato miracolosamente recuperato per la finalissima di Lione, anche se dovrà alzare bandiera bianca al 42’. Il Racing, che aveva già sostituito il mediano di mischia Maxime Machenaud prima della mezz’ora, è costretto quindi a fare a meno anche del talento di Carter per tutto il secondo tempo; campo allora per la mediana di riserva, composta da Mike Phillips e Remy Tales.
Il Racing è una squadra che ama giocare ma per farlo necessita di palloni di qualità, impensabili in una partita su cui è precipitata una pioggia incessante per 70 minuti e contro un avversario che sa come imbrigliarti quando provi a muoverti. I Saracens sono stati molto più ordinati e lucidi, hanno saputo interpretare meglio la gara, usando il piede sapientemente per portare pressione e per guadagnare territorio ai Parigini. Speculare sulle difficoltà nelle fasi statiche del Racing è stata una strategia che ha pagato dividendi per i Londinesi, puntualmente premiati dall’arbitro Nigel Owens con un turnover o con un calcio di punizione affidato al piede di Farrell.
La giovane apertura inglese non si fa certo pregare dalla piazzola e centra i pali in ben quattro occasioni nei primi 40 minuti (al 9’, al 24’, al 31’ e al 38’). A fermare l’emorragia nel primo tempo per il Racing ci pensa il centro sudafricano Joahan Goosen; suoi i due piazzati al 18’ e 35’.
In apertura di ripresa Farrell porta immediatamente i propri compagni oltre il break, siglando il calcio del 15 a 6 al 50’, a cui però risponderà Goosen al 61’.
Dagli spalti del Grand Stade de Lyon sale l’incitamento “Paris! Paris!“ e il Racing comincia finalmente a giocare con determinazione e con entusiasmo, ma i Saracens non concedono nulla in difesa, sono bravissimi a rischiararsi e a fermare i ball carrier avversari.
Al 76’ Farrell spegne ogni speranza parigina portando i suoi sul 18 a 9 e chiude definitivamente i giochi due minuti dopo, firmando il 21esimo personale punto nel match. Scade il tempo e adesso è ufficiale: i Sarecens sono campioni d’Europa, anche se c’era già chi da qualche minuto aveva iniziato a festeggiare sugli spalti a Lione e nei pub londinesi.
RACING 92 9 – SARACENS 21
Racing 92: 15 Brice Dulin, 14 Joe Rokocoko, 13 Johannes Goosen, 12 Alexandre Dumoulin, 11 Juan Imhoff, 10 Dan Carter, 9 Maxime Machenaud, 8 Chris Masoe, 7 Bernard Le Roux, 6 Wenceslas Lauret, 5 Francois van der Merwe, 4 Luke Charteris, 3 Ben Tameifuna, 2 Dimitri Szarzewski, 1 Eddy Ben Arous
A disposizione: 16 Virgile Lacombe, 17 Khatchik Vartanov, 18 Luc Ducalcon, 19 Manuel Carizza, 20 Antonie Claassen, 21 Mike Phillips, 22 Rémi Talès, 23 Henry Chavancy
Saracens: 15 Alex Goode, 14 Chris Ashton, 13 Duncan Taylor, 12 Brad Barritt, 11 Chris Wyles, 10 Owen Farrell, 9 Richard Wigglesworth, 8 Billy Vunipola, 7 Will Fraser, 6 Michael Rhodes, 5 George Kruis, 4 Maro Itoje, 3 Petrus Du Plessis, 2 Schalk Brits, 1 Mako Vunipola
A disposizione: 16 Jamie George, 17 Richard Barrington, 18 Juan Figallo, 19 Jim Hamilton, 20 Jackson Wray, 21 Ben Spencer, 22 Charlie Hodgson, 23 Marcelo Bosch
Arbitro: Nigel Owens
Marcatori: 9′ calcio di punizione Farrell, 18′ calcio di punizione Goosen, 25′ calcio di punizione Farrell, 32′ calcio di punizione Farrell, 36′ calcio di punizione Goosen, 39′ calcio di punizione Farrell, 50′ calcio di punizione Farrell, 62′ calcio di punizione Goosen, 76′ calcio di punizione Farrell, 79′ calcio di punizione Farrell