Pazienza, pazienza e ancora pazienza: quando si ha a che fare con Zeman questa è l’unica cosa che conta, l’elemento imprescindibile di cui si deve armare qualsiasi dirigenza, piazza o tifoseria che si faccia carico di avere come allenatore della propria squadra un tecnico “impegnativo” come il boemo.
Lo Zdenek nazionale è sempre stato un diesel, vuoi per la pesantezza della preparazione atletica e dei carichi di lavoro estivi alla quale sottopone i suoi giocatori, vuoi per la fisiologica difficoltà iniziale di assimilare i suoi schemi sempreverdi. La partenza delle sue squadre è a rilento per antonomasia, e solo le piazze più pazienti possono “permettersi” di rinnovargli di volta in volta la fiducia, anche quando la classifica piange e fa ribollire il sangue ai più pessimisti e impulsivi. Ma Zeman sa di godere della stima e della piena fiducia del suo presidente Giulini e per questo, testardo e ottimista come sempre, continua ad andare per la sua strada. Anche a dispetto dei primi mugugni della piazza cagliaritana, fino a ieri preoccupata per le sorti della propria squadra del cuore.
Ma questo è Zeman e questa è la sua filosofia, che piaccia o meno: un’idea di gioco che può portare a perdere con chiunque e quando meno te l’aspetti ma che, allo stesso tempo, può anche essere artefice di imprese storiche come quelle di ieri pomeriggio. Il tecnico boemo pare abbia preso il vizietto di espugnare il San Siro nerazzurro con una goleada: già due stagioni fa – la sua ultima in panchina prima della sua attuale avventura rossoblù – alla guida della Roma sconfisse l’Inter a domicilio per 3-1.
E ora, gli stessi che sino a ieri criticavano Zeman e i suoi metodi, oggi gioiscono per una vittoria che entra di diritto nell’albo delle partite storiche del Cagliari (il quale dal 1995 non vinceva in casa dell’Inter). Gli stessi che, magari, alla prossima debacle dei rossoblù torneranno a chiedere la testa del boemo, come se niente fosse.
Zeman da sempre è allenatore riflessivo, che predica equilibrio e obiettività. Forse perché sa che nel calcio (e, in particolare, per il suo calcio) questi ultimi sono elementi fondamentali, decisivi: non ci si deve esaltare quando si vince, nè ci si deve deprimere e trarre conclusioni affrettate quando si perde. Questo è il segreto per non perdere mai la bussola. Ma chissà se i tifosi si ricorderanno di ciò alla prossima sconfitta del Cagliari: il dubbio è legittimo.
Zemanlandia, pur con un po’ di ritardo, ha riaperto i battenti: riuscirà a tenerli aperti per tutta la stagione?