Quando Roberto Mancini lo fece entrare in campo nel dicembre del 2007, qualcosa nel suo sguardo cominciava ad intravedersi. Purtroppo per lui, però, solo una manciata di secondi. Tre giorni dopo la chance di dimostrare il proprio valore mettendosi in mostra in Coppa Italia: lui non fallisce e regala ai tifosi nerazzurri una doppietta importantissima per il passaggio del turno in Coppa Italia. Poi altre due reti alla Juventus, sempre in coppa.
Mario Balotelli il predestinato. Un giovane bresciano, a primo impatto antipatico, ma forte e con personalità. Questo è chiaro a tutti subito. Tanto che anche un grande tecnico come José Mourinho decide di confermarlo nella rosa dell’Inter che, nel giro di due stagioni, conquisterà la terza Champions League della sua storia. Ed è proprio sotto la guida del vate di Setubal che SuperMario realizza la prima rete nell’Europa che conta, contro l’Anorthosis Famagosta. È record: diventa il più giovane marcatore di sempre in Champions con la maglia dell’Inter.
Why always Balotelli? Insieme a Immobile, è quello di Mario il nome più gettonato nelle ultime ore. Almeno questa volta, però, in positivo. L’ex attaccante rossonero, infatti, dopo aver contribuito ieri sera al successo del Liverpool in Champions League contro il modesto Ludogorets, è entrato nella storia del calcio italiano. Il motivo? Con la rete messa a segno, SuperMario è il primo calciatore azzurro ad aver segnato nella maggiore competizione europea con quattro squadre diverse: Inter, Manchester City, Milan e proprio Liverpool.
Statistiche e numeri che lasciano il tempo che trovano. Ma il 45 dei Reds sembra definitivamente pronto ad esplodere e magari lasciare alle spalle il passato: per Mario è iniziata una nuova vita all’Anfield Road. Da Cipro all’Inghilterra, passando per l’Italia: è sempre Balotelli.