A quasi 180’ dalla fine di questo campionato di Serie A (ho tralasciato le due gare che si disputeranno questa sera), alcuni verdetti sono già ufficiali e pronti per essere incastonati nella storia del calcio italiano. Sapete tutti della Juventus, Campione d’Italia con ben 96 punti (almeno fino a ora), inseguita da una Roma che, domenica a Catania, ha mandato in campo le brutte copie degli undici che hanno fatto spaventare, anche solo per un nano secondo, la formazione bianconera. Al terzo posto, eccetto sorprese dell’ultima ora, dovrebbe confermarsi il Napoli e poi via-via le altre, con le milanesi alle prese con una classifica deficitaria e da mani nei capelli.

Antonio Conte (LaPresse)
Antonio Conte (LaPresse)

Finita la stagione, puntuale come le zanzara presenti nelle prime serate umide del mese di giugno, ci sarà il cosiddetto valzer delle panchine. Il sottoscritto, riguardo ai balli sociali e altro, è un disastro, dunque meglio parlare di calcio, anche per evitare figure barbine. La Juventus e Antonio Conte dovrebbero continuare il loro matrimonio iniziato tre stagioni fa. Tanti scudetti, record frantumati come cereali Kelloggs nel latte, ma anche delusioni europee, forse il cruccio del tecnico salentino. La situazione è chiara: se Agnelli, Marotta e Nedved accetteranno di cambiare buona parte della rosa juventina con l’acquisto di campioni, allora Conte rimarrà a Torino per giocarsi la Champions League, altrimenti Spalletti è il nome nuovo che è spuntato tra le scrivanie di Corso Galileo Ferraris.

Rudi Garcia, allenatore della Roma
Rudi Garcia, allenatore della Roma

La Roma vorrebbe tenersi stretta Rudi Garcia, ma anche qui vige la regola “tenere i pezzi pregiati e aggiungerne altri” che balena per la testa dell’allenatore francese nelle mire del Paris Saint Germain, club che ha argomenti succulenti per portare via dalla Capitale l’ex Lille. Napoli e Fiorentina non dovrebbero avere problemi, con Benitez e Montella felici di proseguire le loro rispettive avventure, nonostante grattacapi nati durante il corso della stagione. Grattacapi che esistono nell’Inter, con Mazzarri criticato dopo aver perso il derby “del non gioco”. Il trainer toscano, tuttavia, anche il prossimo anno allenerà i nerazzurri, ma l’Europa League va centrata a tutti i costi.

Clarence Seedorf, 38 anni tecnico del Milan (Getty)
Clarence Seedorf, 38 anni tecnico del Milan (Getty)

Pensieri differenti, anche per lo splendido campionato disputato, per Torino e Parma che domenica si scontreranno in uno scontro diretto per il pass europeo. Ventura e Donadoni hanno già un accordo con le loro compagini di appartenenza e possono dormire sonni tranquilli, a meno che non venga un top club a far cambiare idea. Chi non può nemmeno permettersi la pennichella pomeridiana delle 15 è Clarence Seedorf. L’olandese, difatti, più vince e più mette a rischio il suo posto al Milan che, senza segreti, avrebbe già preparato la spinosa panchina di “San Siro” a Inzaghi Filippo, professione ex bomber e attuale “maestro” della Primavera rossonera. Onde evitare spiacevoli inconvenienti, se ne saprà di più nelle prossime ore. Per info chiedere a Barbara Berlusconi e Adriano Galliani.

Sinisa Mihajlovic, tecnico della Sampdoria
Sinisa Mihajlovic, tecnico della Sampdoria

Edy Reja, invece, dopo il pareggio ottenuto contro il Verona ha buone possibilità di rimanere a Formello, ma non ci metterei la mano sul fuoco, anche perchè a Lotito piace il vice del tecnico goriziano, quell’Alberto Bollini che tanto ha fatto bene con la Primavera. E’ giovane, intraprendente e non chiederebbe cifre astronomiche per il mercato. Tutti fattori che al numero uno biancoceleste piacciono come la mortadella sul pane. Da metà classifica in giù, solo Sampdoria e Udinese non sono così sicure della riconferma di Mihajlović e Guidolin. Il serbo vuole una compagine forte, in grado di lottare per altri traguardi e non solo per la salvezza. Il “bravo” Francesco, invece, deve decidere se accettare il ruolo di direttore tecnico o allenare ancora per un campionato. In caso di prima opzione, Del Neri dovrebbe prendere il suo posto. Infine, le squadre che stanno lottando per la salvezza penseranno più in là al futuro, ma se Pellegrino dovesse salvare il Catania, Pulvirenti considererebbe la sua conferma anche nella prossima stagione dell’ipotetica Serie A.