Quella del Bari è una delle favole più belle che gli almanacchi di calcio potranno mai raccontare, una delle pagine più belle della storia del calcio, di quelle che vorremmo leggere e raccontare ai nostri figli ogni giorno. Il Bari, o La Bari come la chiamano ormai tutti, in meno di sei mesi è passata dal baratro del fallimento, a sfiorare l’impresa della serie A, dai 936 di Bari-Modena ai 50.895 spettatori di Bari-Latina dei playoff.
Nasce qui, dall’idea di Cristiano Carriero e Mirko Cafaro, due giovani baresi che ora vivono rispettivamente a Jesi e a Milano, l’instant book «Che storia la Bari – 25 racconti popolari», edito dalla Gelsorosso. La storia è raccontata da 25 ragazzi provenienti da città diverse. La prefazione del libro è stata affidata a Gianluca Paparesta, l’uomo della rinascita di questo Bari. Oggi Blog di Sport è riuscita ad intervistare uno degli ideatori di questo progetto: Mirko Cafaro.
Da dove nasce il progetto di “Che storia la Bari” e che cosa ha provato nello scrivere questo libro?
M:“Il progetto è nato dopo Crotone-Bari, spareggio per avere accesso alle semifinali play off. Sull’onda dell’entusiasmo, commentando la partita con Cristiano, ci siamo trovati d’accordo sul fatto che sarebbe stato uno spreco non raccontare una stagione così. Un’incredibile perdita per le generazioni a venire, a prescindere da quale sarebbe potuto essere l’epilogo. L’iniziativa si è andata modellando a velocità supersonica, è cresciuta ora dopo ora e si è arricchita dell’esperienza e delle capacità di tutte le persone coinvolte. Trovare nella casa editrice Gelsorosso un appoggio e piena disponibilità, è stato quasi un attimo.”
Chi è stata la prima persona a cui lo ha fatto vedere? Può dare qualche anticipazione ai lettori? Che cosa secondo lei dovrebbe spingerli a comprarlo?
M:“Per ora non l’ho ancora fatto leggere a nessuno, eccetto naturalmente le persone coinvolte nell’iniziativa, vorrei fosse una sorpresa per molti”.
A che tipo di pubblico si rivolge? Bisogna essere per forza tifosi del Bari per apprezzare questo libro?
M:“Il libro non è destinato solo a tifosi o amanti del calcio. Tutt’altro. Credo che le favole, sia pure senza lieto fine, piacciano a tutti e possano prendere e coinvolgere tutti. Se vuole un esempio, la nostra editor ha ammesso che, pur non essendo minimamente interessata al calcio, in alcuni passaggi si è anche commossa. Una vittoria per noi. La nostra idea, sin dal principio, infatti, non è stata quella di fare cronaca. Per marcatori, punti, risultati ci sono gli almanacchi e i giornali: noi abbiamo provato a raccontare tutto il resto. Se posso permettermi, con poca modestia, rileggendo il libro ho intravisto qualche spunto quasi involontario alla Nick Hornby, autore che adoro”.
Cosa ne pensa della Bari e del suo social engagement con i tifosi?
M:“Il social engagement del Bari? Il vero social media manager biancorosso, senza nulla togliere alle iniziative della società, è stato Sciaudone. E se volete approfondire questo aspetto non vi resta che comprare il libro”.
Perchè dedicare un libro ad una squadra che non ha vinto?
M:“Vedi altri esempi di squadre capaci di vivere le esperienze di un’intera vita sportiva in sei mesi? Quello che è capitato a Bari ha dell’incredibile. Come ripete spesso Cristiano: come facciamo a spiegare al mondo che i tifosi biancorossi hanno festeggiato in 20-25mila una non-promozione?”.
Vuole ringraziare qualcuno in particolare?
M:“Non c’è solo chi ha scritto, ma anche chi si è occupato della copertina, del video trailer, dell’editing, per questo ringrazio Michele Carofiglio, Giovanni Abbaticchio e Valentina Fumo, ma dobbiamo molto anche al nostro “presidente” Carla Palone della casa editrice per aver assecondato le nostre richieste per ottenere un prezzo risibile sia dell’ebook sia del libro in formato cartaceo. Vogliamo lasciare un segno, non speculare”.
L’ebook è disponibile in tutte le librerie online e dal prossimo fine settimana anche in formato cartaceo.