Dai fasti della Premier League ai lavori più umili su una nave che naviga tra le isole Shetland. È l’incredibile storia di Kevin Kyle, 33 anni, attaccante che vanta una discreta carriera con le maglie di Sunderland, Coventry City, Wolverhampton, Hearts e Glasgow Rangers. Senza dimenticare le dieci presenze (e 1 gol) con la nazionale scozzese.
Ma cosa è successo a Kyle? È lo stesso Kevin, che non si è ufficialmente ritirato dal calcio giocato, a raccontarlo con grande onestà al Mirror. Rovinato dai debiti di gioco, ha completamente dilapidato tutti i suoi guadagni da calciatore professionista ed ora, per mantenere la famiglia, è stato costretto ad accettare un lavoro sulla nave Regina Baltica (una sorta di hotel galleggiante per i lavoratori delle piattaforme petrolifere), con mansioni di magazziniere addetto anche alla pulizia dei bagni. La paga è 800 sterline ogni quindici giorni, abbastanza per provvedere alla moglie e ai tre figli. Ma non per rimpiangere il passato, quando ne guadagnava 40000 al mese. Purtroppo, il demone del gioco si è impadronito di Kevin Kyle che, per sua ammissione, nei momenti più difficili è arrivato a spendere circa 7000 sterline a settimana per le scommesse.
L’attaccante scozzese, però, dopo aver toccato il fondo ha trovato il coraggio e la volontà per ripartire. Adesso lavora sodo senza lamentarsi, ha ripreso pienamente il controllo della sua vita e mette pubblicamente in guardia gli atleti più giovani dai pericoli del gioco d’azzardo. Le parole di Kyle dimostrano una straordinaria consapevolezza: “Il denaro non è tutto e, soprattutto, non sempre ti rende felice“. Non si tratta certamente di una favola, però la vicenda di questo ragazzo ha un lieto fine e ci lascia un messaggio positivo. Perchè si può sempre trovare la forza di rialzarsi, anche dopo la caduta più rovinosa.