Neymar da Silva Santos Junior. Più semplicemente Neymar. Un nome, una certezza. L’unica, a quanto pare.
Sì, perché nel parco attaccanti della Nazionale brasiliana prossima padrona di casa ai Mondiali, non sembra esserci molto spazio alla fantasia che spesso in passato ha caratterizzato la rosa della formazione verdeoro. Almeno questo vien fuori dando un’occhiata ai ”fantastici 4” che Scolari ha convocato per la rassegna iridata. Con tutto il rispetto, i nomi di Hulk, Fred, Bernard e Jo non sembrano rispecchiare quella che è sempre stata riconosciuta come una grande scuola calcistica invidiata da tutto il mondo. La tradizione infatti non può che riportarci alla mente un nome che è leggenda non solo per i brasiliani ma per l’intero panorama calcistico: Edson Arantes do Nascimento, meglio noto come Pelè.
Un genio del calcio. Un uomo che ha portato in trionfo il suo Paese, che ha fatto sognare intere generazioni, ma soprattutto che ha reso il Brasile la Nazionale più forte e vincente del mondo, al cui trono ancor oggi tutti ambiscono. Ma come non far riferimento ad altri campioni che hanno incantato le platee di tutto il mondo tra fine anni 80 e inizio anni 90? Per noi italiani è sempre amaro il ricordo della finale di Pasadena a Usa 94: ci arrendemmo soltanto ai rigori, ma al cospetto di un grande avversario che tra le proprie file annoverava attaccanti del calibro di Romario e Bebeto. Oltre che un giovanissimo Ronaldo.
Già, Ronaldo. All’Inter, ma non solo, lo chiamavano Fenomeno. E tale era. Potenza, precisione, tecnica, fiuto del gol. Ed un sorriso coinvolgente spesso evidenziato anche dai vignettisti che si divertivano a disegnare le sue caricature. Altri esempi di calcio spettacolo ”made in Brazil”? Rivaldo, Adriano, Ronaldinho, Kakà. Nei loro tempi migliori hanno contribuito enormemente ai successi della Selecao.
Senti pronunciare Hulk e difficilmente ti viene in mente un fenomeno: a meno che non si parli di fenomeno cinematografico. Buon giocatore, tecnica discreta e tiro potente. Caratteristiche che lo rendono utile nell’11 di Scolari, ma siamo certi che nei convocati di Francia 98 difficilmente avrebbe trovato posto. Poi Fred e Jo: due ragazzi volenterosi, tecnica sufficiente, ma ci sarà un motivo se i club più importanti nei quali hanno militato, giocando con continuità, siano stati rispettivamente l’Olympique Lione e il Cska di Mosca.
Paradossalmente, l’ultimo decennio ci ha mostrato un’inversione di tendenza: abbiamo assistito alla nascita di nuove stelle provenienti dalla cantera dei pentacampioni, quasi tutte però in ruoli storicamente ricordati come punti deboli dei verdeoro. Sono infatti saliti alla ribalta portieri come Julio Cesar, difensori come Lucio, Thiago Silva, David Luiz e ancora altri che hanno alzato il tasso tecnico della rosa. Basterà dunque la fantasia di Neymar per spingere il Brasile ancora una volta in vetta al mondo? Sarà sufficiente l’entusiasmo e l’onda travolgente del pubblico di casa per dimostrare nuovamente chi sono i più forti? Staremo a vedere.
Intanto i vari Cristiano Ronaldo, lo stesso Messi, Balotelli, Diego Costa, Falcao, Van Persie, Cavani, Benzema, Rooney saranno lì, in agguato, pronti a far piangere il popolo carioca per portare in alto i colori del proprio Paese. Solo Scolari sa cosa avrebbe dato per avere in squadra anche uno solo di questi bomber.
La parola, adesso, spetta al campo.