Un gioco linguistico che ha più di un fondo di verità. La Nouvelle Vague (nuova onda) è stata un movimento cinematografico francese nato sul finire degli anni ’50 con l’obiettivo di uscire dall’acuta crisi politica e morale del tempo. In che modo? Rispecchiando proprio il modo di sentire e di pensare delle nuove generazioni, inquiete ma disinvolte, rappresentando la realtà così com’è, senza artifici o idealizzazioni, attraverso film a bassissimo costo, con attori sconosciuti e mezzi di fortuna. Un differenziarsi dunque dal cinema tradizionale utilizzando poche risorse ma in maniera assolutamente efficace e moderna. Direte voi, cosa c’entra tutto questo con l’Udinese? Ve lo spieghiamo subito. Ormai da diversi anni la famiglia Pozzo, grazie ad una fitta rete di osservatori sparsi in ogni singolo angolo del mondo, porta a casa giovani di assoluta prospettiva capaci di affermarsi, ciascuno con le proprie tempistiche, ad alti livelli. Risultato? L’Udinese disputa sempre campionati più o meno dignitosi riuscendo così a differenziarsi in una sorta di aurea mediocritas dalle società che hanno grande disponibilità economica, da quelle che l’hanno persa e dalle più povere attraverso il perseguimento di un progetto coerente ed intelligente. La carrellata di fenomeni scoperti e poi lanciati verso altre galassie ve la risparmiamo perché la conoscete a memoria, oggi parleremo dell’ultima rivelazione friulana, il difensore maliano Wague.
È arrivato in Friuli in sordina, sconosciuto ai più. Dopo un girone d’andata vissuto tra duri allenamenti ed il posto fisso in tribuna, di ritorno da una Coppa d’Africa deludente (il Mali è stato eliminato ai gironi) il mister Stramaccioni, complice anche l’infortunio di Heurtaux, si è deciso a dargli fiducia. L’esordio con la Lazio non è stato positivo ma Molla Wague non si è perso d’animo e dopo la brutta sconfitta del Manuzzi il ragazzo è poi inaspettatamente esploso. 3 partite condite da ottime prestazioni e due gol fondamentali siglati in casa contro Torino e Fiorentina. Da oggetto di curiosità a beniamino dei tifosi, da bidone a fortuna per tutti (probabilmente pochi) i fantallenatori che hanno creduto in lui, il tutto in poche settimane. L’italiano è ancora da rivedere, per ora infatti nelle interviste e nei dialoghi con i tifosi è costantemente aiutato da Heurtaux, il quale non ha minimamente paura di non ritrovare il posto da titolare visto che nella difesa a tre attualmente la panchina dovrebbe toccare a Piris.
In settimana il maliano ha siglato inoltre una doppietta in Nazionale nell’amichevole contro il Gabon ed a conferma del suo momento magico ha dichiarato: “Non ho giocato per sei mesi, ma già da prima della sosta natalizia ho dimostrato di potermi imporre nell’Udinese. Ora ho iniziato a giocare di più e anche a segnare. Va tutto troppo bene adesso. Perché ho scelto questa piazza? Semplice, a Udine hanno pazienza con i giovani e se si adattano li lanciano, come è successo a Benatia, spero di seguire le sue orme“.
Chi è?
Molla Wague è nato a Vernon (alta Normandia) il 21 febbraio 1991. È cresciuto calcisticamente nel Caen (come il compagno Heurtaux) tra giovanili, Ligue 2 e Ligue 1, e in 98 presenze totali è andato a segno ben 7 volte. In Francia inoltre ha anche avuto modo di giocare per l’under 19 dei transalpini poi tuttavia in nome della famiglia e dei suoi nove fratelli ha scelto il Mali con cui è arrivato terzo nella Coppa d’Africa 2013 disputata in Sudafrica. Ora l’esplosione ad Udine ed un finale di campionato che proverà a dare un senso ad una stagione fin qui di pura transizione in modo da ripartire l’anno prossimo con qualche certezza in più, magari proprio da Wague.