A 38 anni è per tutti “Er Pupone”, ma è ben lungi dall’essere uno dei cosiddetti “bamboccioni” invisi a Padoa Schioppa: a suo nome parlano 235 gol in Serie A in 20 anni, un mondiale vinto, un argento europeo, un Europeo Under 21 conquistato , uno scudetto, due vittorie in Coppa Italia, altrettante in Supercoppa italiana, oltre a centinaia di giocate da leccarsi i baffi. Gli indizi sono espliciti: parliamo di Francesco Totti, indiscusso Re della Roma giallorossa. Capitano dal 1998, Totti ha esordito nel campionato italiano a 16 anni il 28 marzo 1993, mentre il primo festeggiamento sotto la curva dell’Olimpico arriva al 30′ del primo tempo in Roma-Foggia, 4 settembre 1994, esattamente 20 anni fa.
Epoche calcistiche, generazioni di compagni e avversari, milioni di tifosi e cambiamenti al vertice societario: in due decenni tanto, tantissimo è cambiato, ma il numero 10 e i colori giallorossi sono rimasti identici. Era il 4 settembre 1994 quando dalla panchina della Roma Carletto Mazzone fece alzare un giovane talento nemmeno 18enne. Di fronte il Foggia di Enrico Catuzzi: sul punteggio di 0-0 al 30’ del primo tempo l’imberbe Totti-allora con il numero 9 sulle spalle-riceve palla su lancio di Thern e sponda di Fonseca, calcia al volo di sinistro e incoccia l’angolino opposto, trovando la rete del vantaggio romanista. Il pareggio di Kolyvanov è un dettaglio nell’inizio di una lunga, lunghissima storia d’amore. Quel giorno i tifosi della Roma scoprirono il più forte calciatore che abbia mai indossato la maglia capitolina.
http://www.youtube.com/watch?v=xKIZbijcSFE
Da Balbo a Gervinho, passando per Batistuta, Montella, Delvecchio e Borriello, tantissimi colleghi di reparto si sono alternati accanto al “Maggico”. Nel mezzo altre 234 perle, tante con le stimmate dell’eurogol (vedi contro la Sampdoria a “Marassi” nel 2006 o i pallonetti a Peruzzi nel derby del 2002 e a Julio Cesar a San Siro nel 2005), un presente da “falso nueve” o regista offensivo se preferite , tanti allenatori cambiati, qualche colpo di testa (vedi lo sputo a Poulsen o il calcione a Balotelli in finale di Coppa Italia), ma soprattutto tanta classe, dosata in azzurro dove spesso è stato oggetto di dualismi (celebre quello con Del Piero) e rimirata in giallorosso. Ha incassato standing-ovations in tutti gli stadi di Italia, ed è con Ferraris (20 anni), Maldini (21) e Piola( (23) uno dei quattro ad aver segnato in A per quattro lustri. Solo Piola lo precede tra i marcatori all-time: 290 reti, + 55. Qualcuno dice che gli sia mancata la voglia di osare, quando ha rifiutato il Real Madrid, per restare nella sua “culla”, Roma. Ma un Re (anche ben pagato nel caso specifico), in fondo, non abbandona i suoi sudditi nei momenti di difficoltà.Totti vuole giocare fino a 40 anni, e il suo dogma oggi è “il meglio deve ancora venire”. Siamo sicuri che non dovremo festeggiare nuovi record? Per ora lo dipingiamo così, un po’ “Pupone”, molto “Maggico” e sognatore