Yoga, un universo molto vasto in cui Ludovica Colli, milanese, ma da alcuni anni residente a Monte Porzio Catone, nei Castelli Romani, ci ha guidato, in virtù delle sue esperienze, tra cui l’aver fondato l’Associazione culturale Il Circolo di Artemide, che si occupa di discipline bio naturali e di formazione in Naturopatia, attraverso la scuola L’Asclepeion. Ludovica, oltre ad insegnare yoga, è un’operatrice shiatsu e coordina la scuola, di cui è responsabile, nonché una delle docenti.

Da quanto pratichi e insegni Yoga?

Pratico yoga da circa 17 anni e lo insegno da oltre 10 anni.

Cosa caratterizza tale disciplina?

La disciplina dello yoga è molto complessa, e difficilmente definibile in poche righe. Non basterebbero fiumi di parole per poter rendere che cosa lo yoga sia, e comunque non si potrebbe mai esprimere in modo onesto la ricchezza di questa arte. Questo proprio perché lo yoga è soprattutto una disciplina pratica dove il il vissuto interno è il più delle volte inesprimibile. Per cui ecco che quando ci si ritrova a dover spiegare che cosa sia lo yoga ci si deve limitare ad una descrizione formale che certamente tradisce il profondo contenuto psichico, mentale ed immaginativo che la pratica porta con sé. E si può semplicemente raccomandarsi che la cosa migliore è sempre farne l’esperienza e poter capire sulla propria pelle. Detto questo, vorrei comunque tentare di rispondere, sperando di non cadere nell’ovvietà. Lo yoga è una disciplina che prevede un lavoro molto ricercato sul corpo, attraverso l’esecuzione di posizioni, dette asana, che rappresentano veri e propri schemi, possibilità che il corpo si prende per relazionarsi a se stesso, allo spazio e alle forze. All’interno di una posizione, che diviene un contenitore attivo delle forze interne, il praticante svolge un profondo lavoro di ascolto, osservazione, o di proposta da rivolgere a se stesso in un gioco infinito di stimolazione e percezione che approfondisce la conoscenza di se stessi e la capacità di controllo. La cosa interessante è proprio quello che avviene all’interno della posizione, e dell’intenzione che porto, che può essere rivolta al perfezionamento della forma, alla gestione delle tensioni che si annidano nei tessuti, o all’espansione delle possibilità del respiro a cui posso imprimere ritmi e capacità diverse, o ancora e, certamente molto più interessante, indagare le potenzialità del mentale esercitandolo nella percezione, nella facoltà immaginativa o di concentrazione e assorbimento. Tutto ciò rende lo yoga una pratica assolutamente unica e sicuramente non facile, ma che se compresa può veramente portare il praticante ad una conoscenza del sistema uomo e delle sue relazioni sottili con l’esterno, molto molto profonda.

Yoga, la disciplina della libertà (intervista)
Quali sono i suoi benefici?

I benefici dello yoga possono essere innumerevoli, ma non si devono dare per scontati. Occorre imparare a praticare e soprattutto praticare con il buon senso, senza fanatismi ed estremismi, nel rispetto delle regole del gioco, dei limiti fisici e spesso emotivi. Ma una buona pratica, costante, può portare a vantaggi enormi sul piano della salute, dove per salute intendo un concetto molto più vasto rispetto a quello a cui ci siamo abituati. Lo yoga allena e stimola il corpo, producendo un effetto benefico su tutti i sistemi funzionali, già soltanto rieducando il respiro non ci si immagina quanto il nostro corpo possa rigenerarsi, ma l’apporto di maggiore ossigeno evidentemente nutre maggiormente le cellule che riescono a svolgere il proprio processo metabolico a livelli maggiori, eliminando più facilmente le tossine. una respirazione più ampia e controllata crea profonda mobilità all’interno dell’addome e del torace, producendo un effetto enorme di detossificazione e decongestione di tutti gli organi vitali. Le posizioni migliorano lo stato di elasticità e tonicità muscolare, la mobilità articolare, e la capacità di sentire, e gestire il movimento. questo è un aspetto su cui personalmente punto tanto, poiché la consapevolezza di sé non può non passare anche attraverso la propriocezione corporea. Troppo spesso si vedono persone che sono veramente scisse dal proprio corpo, e questa è una delle prime cause di malattie. Ora, tutto ciò che ho detto, unito al fatto che la pratica dovrebbe avvenire in una condizione mentale di presenza, rende forse più comprensibile l’idea che lo yoga conduce ad un concetto di benessere molto più globale. Una pratica in cui mente corpo e respiro divengono un’unica esperienza inscindibile, in cui gli aspetti mentali non sono separabili dalla percezione della carne o del flusso vitale e del movimento corporeo, diviene un momento in cui la percezione di sé si amplifica in una possibilità di espansione della propria consapevolezza e della coscienza. Questo, con il tempo non può che tradursi in uno stato armonico, in cui la capacità di portare la mente e l’emotivo in quiete, diviene una facile e splendida abitudine, attraverso cui praticare la propria volontà, la fiducia, l’ottimismo, quelle forze psichiche che fanno sì che il piano della vita possa realmente cambiare, producendo eventi nuovi, e rompendo meccanismi reiterativi che ci incatenano agli effetti delle nostre pulsioni o convinzioni.

Oggigiorno quanto è praticato in Italia e principalmente da chi?

Lo yoga in Italia è piuttosto praticato, forse seguendo dei flussi di moda, ma in ogni caso mi sembra alquanto diffuso e conosciuto, anche se purtroppo spesso in modo superficiale. Le donne sono senza dubbio più interessate degli uomini, nonostante sia nel luogo di origine una pratica molto maschile. In occidente comunque risponde a quella propensione femminile all’interiorizzazione all’ascolto ed alla cura del corpo che non sia una semplice pratica di fitness ma sappia coniugare quell’esigenza emotiva della donna di praticare se stessa ed il suo mondo interiore. Ciò non toglie che anche gli uomini si affaccino allo yoga, ed anzi, quando accade, lo praticano con una intensità e volontà che raramente trovo nelle donne. Ci sono persone veramente diverse che si avvicinano allo yoga. Dipende molto dalle motivazioni. Spesso possono essere di carattere fisico, è molto comune che persone con dolori alla schiena o alla cervicale o disturbi gastro-intestinali cerchino nello yoga una risposta al dolore. Altre volte è più la ricerca di un benessere emotivo, a spingere le persone incontro allo yoga, per contenere l’ansia o modulare lo stress, o per tentare di dare spazio all’insorgenza di un malessere, insoddisfazione, che purtroppo è conseguenza della vita della società moderna. Altre volte è curiosità o interesse a praticare una disciplina affascinante che apre le porte ad un lavoro sui campi sottili mentali, energetici e spirituali. Detto questo è ovvio che possono esserci persone di ogni tipo, con estrazioni sociali e culturali diverse, e se trovano risposta alle proprie richieste possono tutti convivere all’interno di una stessa pratica. Certamente sono persone, quelle che continuano, sensibili e aperte, capaci di mettersi in discussione, poiché senza dubbio, lo yoga richiede il cambiamento. E non sempre si è disposti a farlo.

Yoga, la disciplina della libertà (intervista)

Consiglieresti questa pratica perché …

Spesso dico che tutti dovrebbero fare yoga. Ma poi mi correggo. Se penso a ciò che mi ha insegnato e dato lo yoga, non posso che sperare per molti questa esperienza. In realtà mi rendo conto che tante sono le esperienze formative che possono far crescere, e certamente non ho la presunzione di dire che lo yoga sia la migliore! Raramente consiglio di fare yoga ai conoscenti o agli amici. Lo yoga è un percorso, è una scelta, é uno stile, per cui potrei consigliare qualche esercizio per alleviare dolori o fastidi, brevi percorsi per tamponare situazioni critiche, ma raramente mi spingo oltre. Certo, mi piacerebbe talvolta che le persone potessero sapere e capire di più cosa succede quando stiamo in un contatto di qualità con noi stessi, con il nostro respiro e con il nostro flusso vitale, ma so anche perfettamente che questa è e deve essere una conquista, per cui non deve esserci forzatura. Se dovessi consigliare questa pratica è comunque perché lo yoga è libertà.