5) Al Horford (Atlanta Hawks)
Il centro dominicano non ha certamente brillato (14.8 punti e soli 3.5 rimbalzi) nel corso della serie persa per 4-0 contro i Cavaliers, secondo sweep subito da Atlanta nel giro di un anno contro la franchigia dell’Ohio. In occasione di gara-3, Horford riesce comunque a prendersi un’effimera vendetta nei confronti di Kevin Love, posterizzato dopo aver tentato invano di ottenere un fallo di sfondamento a proprio favore. Chissà che questa non sia l’ultima giocata significativa del numero 15 in maglia Hawks, dove egli ha sempre giocato sin dal suo ingresso nella lega nel 2007.
4) Bismark Biyombo (Toronto Raptors)
Complici gli infortuni occorsi ad Hassan Whiteside e Jonas Valanciunas, l’ex-Charlotte Hornets ha avuto modo di fare la differenza nella sfida che ha opposto i suoi Raptors ai Miami Heat di un indemoniato Dwyane Wade, come testimoniato dagli 11.0 punti, 12.0 rimbalzi e 2.5 stoppate di media messi a referto nelle ultime 4 gare della serie. Lo stesso D-Wade ha potuto constatare personalmente l’efficacia del centro congolese come rim protector, subendo un’incredibile stoppata che manda in estasi i caldissimi tifosi assiepati sulle tribune dell’Air Canada Centre.
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3) Kyle Lowry (Toronto Raptors)
Secondi conclusivi dell’intensa gara-1 andata in scena a Toronto: il playmaker della compagine canadese, autore fin lì di numerose prestazioni da incubo in quest’edizione dei Playoffs, riceve palla sulla rimessa da fondocampo e, dopo aver rischiato di perderla in maniera tragicomica, lascia partire il classico tiro della disperazione da metà campo. Incredibilmente la sfera straccia la retina, portando così la partita al supplementare, dove però la sorte volterà le spalle ai Raptors, sconfitti da Miami per 102-96.
2) Iman Shumpert (Cleveland Cavaliers)
Nell’arco dei quattro confronti disputati contro Atlanta, praticamente tutti i giocatori dei Cavaliers hanno vestito i panni del famigerato Re Mida, tramutando in oro qualsiasi pallone toccassero. Non fa eccezione neanche la guardia draftata dai New York Knicks nel 2011, che riesce a mettere a segno una stupefacente schiacciata su rimbalzo d’attacco dopo che l’isolamento di LeBron non aveva dato i frutti sperati: l’attenzione della difesa è completamente incentrata sul numero 23, cosicché il mancato tagliafuori viene punito nel peggiore dei modi.
1) Josh Richardson (Miami Heat)
Già nel corso della regular season, il rookie proveniente da Tennessee si era fatto notare – oltre che per dei più che apprezzabili istinti difensivi – per l’alto tasso di spettacolarità di alcune sue schiacciate. Concedere spazio alle sue penetrazioni si rivela un errore fatale anche sul più probante palcoscenico dei Playoffs, persino se a presidiare l’area c’è uno specialista difensivo come Biyombo, il quale viene completamente sovrastato dalla guardia classe 1993.