Martedì o mercoledì, preghiere, speranze, un divano o uno stadio. Un pallone con sopra le stelle, ed un cielo da guardare per una bestemmia o per un desiderio da esaudire. Bentornata Champions League, ci eri mancata.
Bentornata Juve di Champions, che forse ci eri mancata un po’ meno. Per quella rocambolesca uscita dell’anno scorso. Quest’anno a Malmoe potrebbe nevicare ancora, ma devi stare più attenta. E devi stare attenta sin dalla prima, a non buttare via nulla, perché ogni partita, ogni punto, sarà utile alla fine. Ed è anche difficile da capire una squadra così forte, vincente in Italia negli ultimi 3 anni, incapace di superare il primo turno di Champions League al cospetto di squadre non proprio irresistibili. Si riparte dallo Stadium e da una squadra tutt’altro che ostica. Da un nuovo allenatore, e secondo alcuni anche da un nuovo schema tattico. O magari sarà il solito vecchio 3-5-2, quello che i sapientoni pensano che non possa funzionare in Europa. Eppure al Mondiale andava tanto di moda.
Un 3-5-2 che Allegri intende in maniera diversa, quasi come se fosse una difesa a 4. E gli occhi stasera saranno tutti su di lui, sul tecnico ex Milan. Avrà addosso le preghiere di ogni tifoso juventino, per vedere sin da subito una Juve convincente anche in Europa, pur contro il modesto Malmoe. Per cancellare dagli occhi il brutto ricordo dell’ultima Champions, e tornare a sognare.
Bentornata Roma. Bentornata a giocarti la competizione per club più importante d’Europa. Te la sei meritata dopo anni di delusioni. Il settimo posto, la parola “coppa” associata alla sconfitta del 26 Maggio o alle eliminazioni premature dall’Europa League. Sembra passato un secolo, e invece è successo tutto negli ultimi 3 anni. Non dimenticare mai da dove vieni, dai miracoli dell’anno scorso e da un modo di giocare a calcio cinico e bello. Adesso si fa più dura, ma all’Europa sei mancata.
Mancavi da quel 3-0 in una fredda serata di Marzo in Ucraina contro lo Shakhtar Donetsk. Dall’eliminazione inaspettata di quell’edizione, prima di un tracollo sportivo durato due stagioni. Prima della rinascita targata Rudi Garcia, l’uomo del miracolo. Ed i miracoli si possono ripetere. Anche se davanti ci saranno Bayern e Manchester City. Stiamo scrivendo di magia infrasettimanale, di una musichetta che ci auguriamo porti via con sé tutta la malinconia di un calcio italiano che non può competere con l’estero. E dipende anche da questo girone. Non perdere mai la consapevolezza, Roma, che i miracoli esistono.
Perché infondo tra una preghiera ed una bestemmia, una musichetta che risuona, una partita che Mediaset Premium non trasmette e un abbraccio in cui sciogliere le nostre paure, noi il martedì ed il mercoledì torniamo bambini.