La Lazio e il Fascismo, un legame quasi inscindibile che attraversa tutta la storia del Novecento fino ai giorni nostri. Quasi una dicotomia, due parole dipendenti l’una dall’altra, uno stereotipo radicato nella società e forse anche naturalizzato dall’azione dei media. Chi nasce laziale deve essere fascista. O almeno questo è quello che viene fatto passare. C’è chi però, stanco di tutto questo ha voluto “ribellarsi”, e ha deciso di scrollarsi di dosso un’etichetta che non sente sua. Dire che essere laziali significa essere fascisti, è una generalizzazione troppo grande. “Laziale e Antifascista”, è una pagina Facebook, un movimento culturale, un punto di riferimento per le tante realtà laziali e antifasciste presenti in Italia e non solo, che vuole dare voce a questo problema. Ecco l’intervista che Blog di Sport ha fatto ad alcuni componenti del gruppo.
Quando è nato il vostro progetto? Com’ è nata l’idea?
La pagina è nata nel maggio 2011. Inizialmente lo scopo era capire quanto era veritiero lo stereotipo del “laziale-fascista”. Basandoci sui risultati ottenuti dalla pagina abbiamo capito che lo stereotipo maschera una verità molto differente da quella che viene raccontata. Il popolo laziale non può essere etichettato politicamente perchè al suo interno è variegatissimo. Da dicembre 2013 la pagina è stata riorganizzata con lo scopo di combattere attivamente lo stereotipo in Italia e all’estero. Vogliamo far capire al mondo quanto siano superficiali e stupide generalizzazioni di questo tipo. Dire “i laziali sono fascisti” è come dire “i romani sono romanisti”, o “gli italiani sono mafiosi”. Sulla pagina si radunano tutti i laziali dichiaratamente antifascisti (da sinistra a destra). Abbiamo incontrato centinaia di persone in tutta Roma che non vedevano l’ora di liberarsi di questa etichetta infamante, e ci hanno dato la loro disponibilità a costruire un movimento che oggi va oltre la semplice pagina facebook, siamo una realtà fisica con una crescita continua.
Avete avuto fin da subito molto seguito? Siete andati incontro a molte critiche per le vostre idee controcorrente?
La partecipazione è stata da subito elevatissima, questo ci ha portato ad andare oltre la semplice pagina su facebook. Di minacce, critiche e sabotaggi (molte pagina di fascisti “laziali” invitavano i propri iscritti a segnalarci per farci chiudere la pagina e a volte sono riusciti a farci perdere un pò di tempo), ne abbiamo ricevute, ne riceviamo e continueremo a riceverle. Questa gente usa lo stadio per fare propaganda politica, mirano a sostituire i valori della Lazialità con ideali squadristi per portare voti ai partiti dell’estrema destra romana. Noi opponendoci a tutto questo gli rompiamo le uova nel paniere.
Cosa ne pensate della politica negli stadi e nel mondo del calcio in generale?
La politica (tutta la politica) dovrebbe restare fuori dagli stadi. Allo stadio si va per tifare la Lazio, la politica si dovrebbe fare altrove! Purtroppo non è una novità che gli stadi vengono usati dai partiti neofascisti per racimolare manovalanza, molti gruppi vengono finanziati direttamente dai partiti. Con la loro propaganda cercano di trasferire la passione per la propria squadra di calcio su ideali cameratisti e squadristi. A cascarci sono sopratutto i più giovani, e chi non ha adeguate base culturali che gli consentano di scindere sport e politica.
Siete solo antifascisti oppure volete portare avanti anche altre idee politiche in curva?
Siamo solo antifascisti! Noi non siamo un movimento politico, siamo un movimento antifascista. Non bisogna dimenticare che il fascismo non è un espressione politica, visto che è un totalitarismo repressivo e antidemocratico. La politica inizia dove finisce il fascismo, in clima democratico. L’antifascismo non va strumentalizzato visto che dovrebbe appartenere a tutte le componenti politiche che si definiscono democratiche. Nel nostro movimento ci sono anarchici, liberali, comunisti, socialisti, fancazzisti, come nel CLN durante la Guerra, ci troviamo uniti per il bene della Lazio.
Avete intenzione di fondare un vero e proprio gruppo in Curva Nord?
Lo scopo principale della pagina è la destrutturazione dello stereotipo. E’ il sogno di tante persone avere un gruppo unitario che le rappresenti, un gruppo apolitico dove si pensi solo ed esclusivamente alla Lazio senza cori razzisti e/o propaganda politica di qualsiasi genere. Noi ci offriamo come punto di riferimento per le tante realtà laziali e antifasciste che esistono a Roma, per cercare di coordinarle ed organizzarle per quanto ci è possibile.
Perché molti giovani pensano che per essere laziale bisogna essere per forza fascisti?
Per il discorso fatto prima, perchè non avendo solide basi culturali per potersi difendere dalla propaganda che subiscono, si sono omologati allo stereotipo che gli hanno spacciato. Hanno trasferito la passione di questi ragazzi dalla Lazio su posizioni politiche di estrema destra. L’assenza di un gruppo dichiaratamente antifascista dentro lo stadio ha consolidato questo stereotipo. Molti giovanissimi arrivano sulla pagina e hanno difficoltà a credere che esistano Laziali antifascisti. La frase che ci siamo sentiti dire più spesso da questi ragazzi (in media quattordicenni) è: “il laziale è fascista”, “i laziali sono sempre stati fascisti”. Neanche sanno che prima dell’87 il tifo Laziale era variegatissimo e c’erano gruppi come il C.A.S.T., i Tupamaros, il Gruppo Rock, i Vigilantes (gruppi dichiaratamente antifascisti).
Lo stereotipo del laziale fascista come è visto all’estero?
All’estero, cosi come fuori Roma, lo stereotipo era ancora più consolidato. Questo per colpa dei media che generalizzavano le azioni degli Irriducibili etichettandoci come “tifoseria fascista”. Questo sistema di “etichettamento” estremamente superficiale ha consolidato lo stereotipo. Ora le cose stanno cambiando, siamo entrati in contatto e ci siamo incontrati con molte tifoserie antifasciste in Europa: St. Pauli, Marsiglia, Celtic, che hanno capito come stanno le cose e ci hanno sostenuto nella nostra battaglia per la destrutturazione dello stereotipo che finisce, di anno in anno, per plasmare tante giovani menti. Ora anche all’estero sanno che Laziale non significa fascista, e che ci sono tanti Laziali attivamente antifascisti.
Come finanziate le vostre iniziative?
Ci autofinanziamo, la distribuzione del nostro materiale è completamente gratuita, non vogliamo fare business e lucrare sulle nostre attività.
E nei confronti di Lotito come vi ponete? Cosa ne pensate?
Posizione personale degli admin: Sempre stati antilotitiani. Da quando venne presentato da Storace, il romanista fascista del “meglio frocio che laziale”, e informandomi trovai che era della Roma ed era stato indagato per tangenti. Fu fermato e fu trovato con la pistola, nonostante andasse in televisione a parlare di morale. Mi ricordo che al tempo ero uno dei pochissimi scettici, Lotito veniva esaltato dalla Nord, questo prima che non concedesse i diritti di vendita agli Irriducibili. La loro contestazione iniziò da lì. Da antifascisti non possiamo non condannare il suo atteggiamento di reprimere ogni forma di contestazione all’interno dello stadio (non facendo entrare striscioni, facendo sequestrare cartelloni), il fatto che pensa che la Lazio sia sua e non dei tifosi. Per non parlare delle disastrose finestre di mercato ogni volta che la squadra poteva fare il salto di qualità, e dell’appoggio a Tavecchio….“non ce sta una cosa giusta in Lotito”! Alcune persone si schierano con Lotito perchè ha tagliato i fondi agli Irriducibili, noi non vogliamo scegliere tra due mali, ma neanche omologare il pensiero del movimento ad una posizione, ognuno è libero di vederla come vuole. Sulla pagina se sostieni Lotito non vieni minacciato e/o cancellato come avviene da altre parti, ognuno ha il diritto di esprimere il proprio punto di vista.
Vi considerate degli ultras? Cosa significa per voi essere Ultrà?
Il nostro è un movimento culturale che comprende sia ultras che tifosi meno “attivi”. Come abbiamo già detto in altre interviste, il concetto di ultras oggigiorno è variegatissimo, ed è stato strumentalizzato dalle più diverse posizioni politiche per giustificare o condannare un determinato atto. Al giorno d’ oggi c’è sia gente che si nasconde dietro l’etichetta di ultras dopo che ha tirato una coltellata alle spalle ad un tifoso avversario, sia chi pensa che tutti gli ultras siano criminali ed emarginati sociali senza valori, il cui unico interesse è sfondare tutto. Bhe non è cosi. La Cultura Ultras è di fatto una Cultura, un modo di condividere il modo di vivere le proprie passioni, di condividere determinati valori anche tra tifoserie rivali, è un modo di vivere la vita. Non bisogna permettere a nessuno di strumentalizzarla. Il mondo ultras dovrebbe rigettare tutte le infiltrazioni politiche e criminali che tentano di strumentalizzarlo.