Stephen Curry (Golden State Warriors)
Ennesima settimana ai limiti della perfezione per l’MVP dello scorso anno, che ha saputo condurre la franchigia della Bay Area a tre vittorie di spessore contro Cavs, Bulls e Pacers con uno scarto complessivo di ben 75 punti. Il figlio di Dell ha prodotto 33.0 punti, 9 assist, 7.3 rimbalzi, 6 triple, 2 rubate con il 56% dal campo e il 100% ai tiri liberi: una vera e propria macchina da guerra.
Kemba Walker (Charlotte Hornets)
Il playmaker classe 1990, giunto al quinto anno in NBA dopo il titolo NCAA vinto da assoluto protagonista a Connecticut, sembra finalmente essere in grado di sfruttare nel migliore dei modi il proprio talento (20.5 punti in stagione). Negli ultimi sette giorni gli Hornets, guidati dai suoi 34.8 punti, 6 assist, 6 rimbalzi, 3.3 triple, 2.3 rubate col 92% ai liberi, hanno battuto Jazz, Magic e Knicks a fronte di una sola sconfitta, patita per mano dei Thunder: memorabile la sua gara contro Utah, terminata dopo 2 tempi supplementari con 52 punti (massimo in carriera), 8 assist e 9 rimbalzi.
DeMar DeRozan (Toronto Raptors)
In Canada ci credono: può essere l’anno giusto per togliersi diverse soddisfazioni, prima tra tutte il passaggio del primo turno dei Playoffs, traguardo che i Raptors hanno raggiunto solamente in un’occasione nella loro storia (2000/01, sconfitti 4-3 al secondo turno dai 76ers). Ciò è dovuto principalmente all’intesa perfezionatasi tra Kyle Lowry e DeMar DeRozan, 28.8 punti, 4.3 assist e 4.3 rimbalzi nei quattro successi su Nets, Heat, Celtics e Clippers, ormai go-to-guy designato di Toronto.
Kevin Durant (Oklahoma City Thunder)
Tre vittorie (Nuggets, Mavericks e Hornets) e una sola sconfitta (in casa dei Nets) per Oklahoma City, attestatasi ormai al terzo posto ad Ovest. In questa striscia KD ha continuato a farla da padrone – 28.0 punti, 7.5 rimbalzi, 5.8 assist, 1.3 stoppate – sforando quota 30 punti in occasione delle due trasferte di Denver e Brooklyn. Sebbene lontani dai riflettori puntati su Warriors e Spurs, i Thunder continuano la loro marcia di avvicinamento alla post-season, dove il dynamic duo Westbrook – Durant promette di dare battaglia a qualsiasi avversario.
DeMarcus Cousins (Sacramento Kings)
Il nativo di Mobile, Alabama non smette di impressionare, portando avanti il proprio periodo d’oro: trascinati dai 36.0 punti (1° in NBA), 14.7 rimbalzi (idem) e 3.3 assist con il 53% dal campo di Boogie, i Kings hanno finalmente completato la loro rincorsa all’ottava piazza della Western Conference, scalzando gli Utah Jazz dall’ultimo posto valido per i Playoffs. Un Cousins così, capace di far registrare il suo nuovo career-high alla voce punti (48) nella vittoria casalinga contro Indiana, non ha niente da invidiare a qualunque altro big man della lega.