uran tour de france

Accade davvero di tutto nella nona tappa del Tour de France, la prima d’alta montagna e senza alcun dubbio tra le più attese dell’intera 104^ edizione: sul traguardo di Chambery, al termine di sette colli da scalare (4600 metri di dislivello), tre dei quali Hors Categorie, si impone il colombiano Rigoberto Uran, che regola in uno sprint a sei Warren Barguil, Chris Froome (maglia gialla), Romain Bardet, Fabio Aru e Jakub Fuglsang.

La selezione la fanno le salite, ma anche e soprattutto le discese. E sin dai primi chilometri ecco le prime vittime: Manuele Mori e Robert Gesink, finiti a terra, accusano fratture alla clavicola e ad una vertebra e sono costrette ad abbandonare la corsa.

Intanto parte una fuga composta da ben 39 elementi, che pian piano si assottigliano lungo le varie asperità di giornata. Il primo momento decisivo si ha sulla discesa del Col de Biche: finisce a terra Geraint Thomas, il più prezioso uomo a sostegno di Chris Froome e così, dopo aver abbandonato anzitempo il Giro d’Italia, il gallese deve alzare bandiera bianca anche sulle strade di Francia.

Mentre sulla Grand Colombiere rimane un solo uomo al comando, Warren Barguil, è sul temibile Mont du Chat che accadono una serie di colpi di scena. In salita la selezione è notevole e subito perdono contatto prima Alberto Contador e poi Nairo Quintana; in discesa finisce rovinosamente a terra Richie Porte, il quale catapulta sull’asfalto anche Daniel Martin. Ma è l’australiano ad avere la peggio, con fratture multiple e una piccola commozione cerebrale che significano addio ai sogni di gloria di chi, alla vigilia, era considerato il più accreditato rivale del campione uscente per la lotta alla maglia gialla.

Sempre sulla discesa Bardet si lancia a tutta, va a riprendere Barguil e prosegue tutto solo fin sul traguardo. Dietro di lui si organizzano Froome, Fuglsang, Aru, Uran e il riassorbito Barguil, e a tre chilometri all’arrivo vanno a riprendere il battistrada. Così è volata a sei e il fotofinish decreta il successo del colombiano Rigoberto Uran sul fuggitivo della prima ora.

Classifica generale ridisegnata (per tutti gli approfondimenti consultate il sito Mondiali.net): Froome, terzo, prende quattro secondi di abbuono e si trova ora con 18″ su Aru secondo, 51″ su Bardet terzo e 55″ su Uran quarto. Quintana chiude a oltre un minuto, Contador a quasi tre minuti. E c’è anche chi arriva fuori tempo massimo: è il caso di Arnaud Démare assieme a tre suoi compagni della FDJ (tra cui l’italiano Jacopo Guarnieri), Juraj Sagan, Mark Renshaw e Matteo Trentin.