Dnipro vs Dinamo Kiev: seconda contro terza in classifica, entrambe all’inseguimento della lepre Shakhtar Donetsk. Il tecnico del Dnipro Juande Ramos avrà studiato contromosse e marcature su ogni palla inattiva degli avversari. Niente deve essere lasciato al caso, specie in partite simili.
“Tu Jaba, vai a uomo su Gusev. Attento, non lo perdere mai di vista”.
Le sacre mura di ogni spogliatoio del pianeta avranno sentito un’infinità di volte raccomandazioni di tal genere.

Al 21° del primo tempo la partita è ancora bloccata sullo 0-0 e la Dinamo prova a sorprendere la difesa di casa con una punizione dalla trequarti. Gusev, capitano e punto fermo della nazionale ucraina, si incunea in area alla ricerca della palla. Il portiere Boyko sbroglia la situazione bloccando la sfera in un’uscita alta, ma col ginocchio colpisce fortuitamente Gusev alla tempia travolgendolo. Il #20 della Dinamo stramazza sul prato, privo di sensi.

Jaba Kankava intuisce immediatamente la gravità della situazione e corre in soccorso del suo diretto avversario. Sono istanti di grande tensione. Apre la bocca serrata dai denti e gli infila le dita dentro per evitare che Gusev soffochi ingoiandosi la lingua.

I giocatori accorrono subito formando un capannello attorno ai due. Arrivano anche i medici con la barella. La folla ammutolisce. Un silenzio surreale avvolge lo stadio. Momenti di trepidazione. Kankava si rialza dal corpo di Gusev, che sembra aver ripreso i sensi. Il giocatore georgiano è sconvolto. In viso trapela l’angoscia per quel che sarebbe potuto accadere. Si guarda le mani e accenna una smorfia di dolore. Nelle dita ha i segni del dramma scongiurato. Un giocatore della Dinamo lo abbraccia. Alla Dnipro Arena si alza un applauso scrosciante: l’ombra della tragedia è svanita. Gli occhi del pubblico accompagnano la barella fuori dal terreno di gioco. Sospiri.

La partita continua. Nello sguardo del georgiano fa capolino la consapevolezza del gesto che ha compiuto. La vita a volte è una questione di secondi. E’ una scivolata disperata verso la palla che sta varcando la linea di porta. Questioni di attimi, di centimetri, di cifre apparentemente insignificanti dopo la virgola.
Dnipropretovsk, 30 marzo 2014: la partita memorabile di Jaba Kankava.