Ci sono delle certezze nella vita che non dovrebbero venire mai meno. Quasi come se fossero dogmi, delle verità indiscutibili, delle solide basi cui fare riferimento nelle difficoltà. Una di queste, per la Juventus degli ultimi 3 anni, si chiama Andrea Pirlo. Il Maestro. Il Chuck Norris, barba inclusa, del calcio. L’uomo che fa quello che vuole con i piedi.
Di modi per definire Pirlo ne abbiamo a bizzeffe, ce li ha regalati lui in questi anni di meraviglie. Ci ha fatto scoprire un’intelligenza calcistica, in quel ruolo, che prima avremmo potuto solo immaginare. Eppure capita, cara Juve, che in una serata difficile, quando il gioco si fa duro, ti tradisca proprio lui. La certezza per eccellenza, Andrea Pirlo.
Ad Atene non sarebbe stato facile, lo avevano capito tutti. Perché ad Atene non è mai facile: sarà l’ambiente infuocato, o sarà che l’Olympiakos è alla quinta vittoria consecutiva in casa in campo europeo. Di varianti da calcolare ce ne sono tante, comprese un allenatore bravissimo a preparare le partite. La città degli dei è diventata quella degli inferi per la Juventus di Allegri, e Pirlo è venuto meno. Ha sbagliato tutto, compreso il pallone perso che ha portato al gol di Kasami. Non ha avuto il coraggio di verticalizzare mai, ha mostrato una forma fisica imbarazzante, e forse che il tempo prima o poi passa per tutti. Giustamente sostituito, Pirlo, lascia il campo come non aveva mai fatto negli ultimi anni in bianconero. Il pubblico di Atene, feroce ma sportivo, lo applaude, e lui ricambia. Ma lo sa anche lui, tutto il resto. Perché Pirlo è un uomo di campo.
E ci sono dogmi che pesano come macigni, su cui nulla può nemmeno la rivoluzione illuminista, che magari nel calcio non è ancora arrivata. Pirlo in partite del genere in Europa deve giocare. Pesa, e tanto, la scelta di Allegri di schierare un calciatore che già a Reggio Emilia era apparso in evidente difficoltà, e in una condizione fisica precaria, per usare un eufemismo. Il dogma, pesante come una montagna, ha schiacciato Marchisio, autore di un’ottima prima parte di stagione. Relegato in panchina per una certezza che è venuta meno.
Ci sono delle certezze nella vita che non dovrebbero mai venire meno. Come se fossero dogmi. Uno di questi è che prima o poi Pirlo smentirà questo articolo.