Altra grandissima prestazione dei ragazzi di mister Pioli, che battono in scioltezza un Sassuolo che oggi è poca roba per poter impensierire la Lazio. Un netto 3-0, tantissime occasioni create, l’unico neo di non aver chiuso prima la partita, rischiando di farsi acciuffare sull’ 1-0 da una bella azione non finalizzata da Zaza. La miglior prestazione in trasferta della Lazio, che forse aveva giocato così bene solo a Genova, ma che in quell’occasione non era riuscita a finalizzare le tante occasioni, perdendo beffardamente sul finale. Altra nota lieta la massiccia presenza dei tifosi laziali al Mapei Stadium, che han cantato per tutta la partita come se giocassero in casa. È una Lazio che può far paura a chi è davanti, che procede a fari spenti e continua ad inseguire quel sogno chiamato Champions. Biancocelesti che ora attendono la partita di Torino questa sera tra i granata di Ventura e il Napoli, ora a sole due lunghezze.

Ma è anche la Lazio dei giovani, di De Vrij, Cavanda, Cataldi, Keità e soprattutto di Felipe Anderson che è tornato a giocare ai livelli di questo campionato, dopo l’infortunio che lo aveva tenuto lontano per un mese. De Vrij è riuscito, dopo le prime partite di ambientamento, a dare quella sicurezza difensiva che lo scorso anno mancava alla Lazio. A 23 anni ha già sulle spalle una buona esperienza internazionale, e un difensore così a Formello lo cercavano da tempo. Cavanda sembra finalmente esser maturato, dopo anni di alti e bassi. Pioli lo ha rivitalizzato, e adesso se manca Basta, i tifosi laziali possono stare tranquilli.

Cataldi invece è riuscito a prendersi in mano questa squadra, e gioca come un veterano. Sa fare tutto in mezzo al campo, e anche con eleganza. Insieme a Biglia e Parolo forma un terzetto di centrocampo invidiabile, e dalla partita con il Milan, è quasi sempre partito da titolare. Lo aveva condizionato nella prima metà del campionato un brutto infortunio. Keità sembrava la nota stonata di questa stagione finora quasi perfetta, invece oggi sembra tornato quello che lo scorso anno aveva fatto innamorare i tifosi biancocelesti. Gli è mancato solo il goal, ma se continua a giocare così, non mancherà occasione. Per Felipe Anderson invece, abbiamo già scritto fiumi di parole in questa stagione. Il brasiliano è la punta di diamante, l’uomo in più, quello che ti può svoltare la partita da un momento all’altro. Ed oggi così è stato, da incorniciare il suo goal che ha sbloccato la partita e l’assist al bacio per Klose.

Ma se da una parte frutto del successo della Lazio, è la beata gioventù, dall’altra il merito è anche degli over 30, di quelli che in questa stagione stanno vivendo una seconda giovinezza. Marchetti, Parolo, Mauri, Klose, sono pilastri fondamentali del gioco di Pioli. Il numero uno biancoceleste, anche se in realtà porta sulle spalle il 22, a 32 anni è tornato dopo una stagione fallimentare dove aveva giocato pochissimo, ad essere la saracinesca di una volta, e a dare sicurezza alla retroguardia laziale. Di lui si parla anche in ottica Nazionale, un ritorno gradito a Conte. Parolo invece, al primo anno di Lazio, sta proseguendo il suo percorso di crescita, che a 30 anni sembra ancora in ascesa. Alla 25esima giornata sono già 6 i goal del centrocampista di Gallarate, di cui Pioli non fa mai a meno.

Sei reti come Miroslav Klose, che oggi dopo esser entrato a gara in corso ed essersi divorato due palle goal, ha insaccato di testa il perfetto cross di Anderson per il momentaneo 2-0. Da dire sul suo conto c’è poco, parlano i numeri e la storia. Un vero campione che a giugno spegnerà 37 candeline. Infine Mauri, il capitano di questa Lazio, 35 anni, che nonostante il grande potenziale offensivo della Lazio, è ancora un titolare inamovibile dello scacchiere di Pioli. Sono 8 le marcature stagionali per lui, che oggi sarebbero potute diventare 9, se Keità ingenuamente non avesse spinto in rete il pallone partendo da posizione di fuorigioco. Insomma una Lazio mix di giovani e anziani che si intendono a meraviglia, e che nonostante le differenze di età sembrano parlare tutti la stessa lingua…calcistica.

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