Una volta superata la metà di ottobre, per l’appassionato di NBA comincia un periodo particolare: ci si rende conto che, finalmente, la nuova stagione è alle porte, pronta a riempire quel vuoto che dura da gara-6 delle scorse Finals; e, per chi non può fare a meno del fantabasket, è arrivato il momento di tirare fuori il Sam Presti che è in lui e di mettere in pratica le proprie convinzioni.
Esistono diversi siti pronti ad offrire la possibilità di formare la propria squadra e di competere con avversari da tutto il mondo: basti pensare, ad esempio, a Dunkest, affiliato ormai da un anno con la nostrana Gazzetta dello Sport. Se si è però alla ricerca di un sito che lasci ai propri iscritti l’opportunità di organizzarsi nella maniera più libera possibile, allora la scelta può facilmente cadere su Espn.com. Qui è possibile sia creare la propria lega di amici che partecipare ad una già creata, vivendo in prima persona le emozioni del draft in campionati che possono arrivare ad ospitare ben 20 squadre diverse. Il sito lascia poi la possibilità di personalizzare praticamente ogni aspetto della propria lega: dalla composizione del roster al metodo di conteggio per i punteggi, dalla partizione in division alla possibilità o meno di disputare i Playoffs o di limitarsi alla regular season. A differenza del fantacalcio, suo cugino di maggior successo, le prestazioni dei singoli giocatori non vengono valutate con dei voti, bensì in base alle statistiche accumulate in ciascuna partita giocata: va da sé, pertanto, che il valore di un giocatore nel fantasy basketball possa differenziarsi- e non poco – dal suo valore reale, in quanto si deve tener conto di parecchie cifre: punti, rimbalzi, assist, stoppate, palle recuperate, palle perse, % dal campo e ai tiri liberi, numero di triple realizzate hanno lo stesso peso, a conti fatti. Ecco quindi qualche consiglio per gli acquisti, uno per ciascun ruolo:

PLAYMAKER – Chris Paul: Cosa rende CP3 superiore alla concorrenza spietata che l’NBA offre nel suo stesso ruolo (Westbrook, Curry, Wall)? Semplice, la sua capacità di fornire un solido contributo in tutte le voci statistiche. Il condottiero dei Clippers è il miglior assist-man sulla piazza, può tranquillamente segnare 20 punti a partita a suo piacimento, è un eccellente tiratore sia dal campo che ai liberi e recupera una montagna di palloni: anche i 4,6 rimbalzi a partita raccolti nell’ultima stagione sono un dato interessante, specie per un giocatore che può contare su una maggiore continuità di risultati rispetto ai propri pari-ruolo

GUARDIA – James Harden: Che The Beard sia il miglior nel proprio ruolo è al di fuori di ogni dubbio, specie dopo l’ultima annata conclusa ad un passo dal titolo di MVP della stagione regolare. Anche a livello di fantabasket, però, il nativo di Compton non teme rivali, forte dell’apporto significativo che può fornire alle voci punti, assist, rimbalzi e triple in ogni partita. Se poi si pensa che tira i liberi con l’86% su oltre 10 tentativi a partita, i conti sono presto fatti. Ci sarebbe da migliorare la percentuale dal campo ma in fondo, di fronte a cotanto talento, si può anche chiudere un occhio…

ALA PICCOLA – Kevin Durant: Ebbene sì, in questa categoria l’ala dei Thunder si fa preferire a Lebron James, sebbene si tratti ugualmente di uno scontro tra titani. I due hanno dati simili in diverse categorie, dai punti ai rimbalzi, con LBJ che dal canto suo può fornire un contributo più massiccio alla voce assist: KD35, però, è un miglior tiratore sotto ogni punto di vista, stimolato inoltre dalla volontà di lasciarsi alle spalle la scorsa, maledetta stagione. Se gli infortuni lo lasciano finalmente in pace, permettendogli di ritornare ai livelli da MVP come d’abitudine, non si può lasciarlo andare per nessun motivo

ALA GRANDE – Anthony Davis: La stella dei Pelicans, in procinto di iniziare la sua quarta stagione nella lega, è senza ombra di dubbio il giocatore che fa più gola ai fanta-allenatori di tutto il globo. Se gli allenamenti estivi nel tiro da tre daranno i loro frutti, è più che probabile che il classe 1993 possa affermarsi in ogni categoria: d’altronde, già nella passata stagione le cifre relativa a punti, rimbalzi, palle recuperate e stoppate lo vedevano tra i migliori dell’NBA in ciascuna specialità. Considerando tutto il potenziale ancora da far emergere, non sorprenderebbe troppo se dovesse mettere a referto una quadrupla doppia nel corso del campionato

CENTRO – Marc Gasol: Il giocatore-franchigia dei Grizzlies, reduce da un’annata straordinaria, è l’emblema del giocatore sottovalutato ma capace di regalare grosse soddisfazioni a chi se ne assicura le prestazioni. Tra i centri dell’NBA non è quello che segna di più, né il miglior rimbalzista, né tantomeno il miglior stoppatore: il minore dei Gasol, tuttavia, riesce ad essere affidabile in ogni occasione grazie all’assenza quasi totale di punti deboli, che nel caso di altri giocatori possono avere un peso specifico assai determinante (si pensi a DeAndre Jordan, le cui cifre roboanti riguardanti rimbalzi, stoppate e % dal campo sono controbilanciate dalla % ai liberi, degna di un film horror)