Ho ancora la tachicardia, dormirò tardi, ma la sofferenza vissuta questa notte ripaga la nazionale di Cesare Prandelli dai tanti sacrifici fatti per arrivare in Brasile. Tutto lo “Stivale” si è fermato, ha ammirato una squadra con la S maiuscola, che ha dato l’anima in campo, nonostante il caldo asfissiante di Manaus. L’Inghilterra è una buona squadra, composta da qualche giovane elemento che fa ben sperare per il futuro, ma era un delitto non ottenere i primi tre punti con un Pirlo in condizioni fantastiche. Il centrocampista della Juventus, con le sue 35 primavere, ha dato lezione di calcio a tutti, anche a chi è bravo a preparare il thé alle 5 del pomeriggio. Finte, pennellate per i compagni, spirito di sacrificio fino al minuto 95. Tutto questo è Pirlo (ha sbagliato solo 5 passaggi su 108 palloni toccati), che incarna il carattere di una formazione che potrà dire la sua e, perché no, puntare alla finale del prossimo mese di luglio.
E’ stato anche il successo di Matteo Darmian, dopo 4 anni tornato a vestire una maglia azzurra, che ha fatto vedere i sorci verdi alla retroguardia inglese, incapace di tamponare le avanzate del terzino in forza al Torino (fino a poco tempo fa giocava in B con il Padova). Non me ne vogliano gli inglesi, ma questa notte abbiamo dimostrato ancora una volta che nel calcio vince la compagine che da del tu al pallone, che non butta la sfera a casaccio, che cerca il dialogo anche in situazioni improbabili e difficili. “Cesarone” Prandelli, con la sua fronte lucida e la chioma pettinata all’indietro, ha avuto ragione su chi lo etichettava come perdente e vincitore di partite che non contano. Si vocifera che dalle parti di Londra, il Big Ben abbia smesso di funzionare precisamente alla rete di Balotelli, quel “Bad boy” tanto criticato Oltremanica, che invece ha zittito tutti, compreso qualche “italiano” che attendeva un passo falso per attaccare ancora una volta il numero 9 azzurro.
Domattina il risveglio, in tutta la Penisola, sarà dolcissimo come la conclusione di Marchisio, come il cross di Candreva per il 2-1, come le respinte di Sirigu. Abbiamo vinto tutti insieme, ma non ditelo agli inglesi. Loro domani alle 17 sorseggeranno il thé della domenica pomeriggio in tutta tranquillità e con due biscottini come contorno poggiati su un piattino di ceramica. In fondo, erano già abituati a un’altra sconfitta contro gli azzurri. Ci risentiamo dopo l’incontro contro la sorprendente Costa Rica, per uno scontro al vertice che nemmeno il bisnonno costaricense del mio macellaio di fiducia immaginava.
Ps: La prossima volta serve il time-out…