Una volta esultavano a braccia alzate, al massimo sollevavano la manina per salutare qualcuno in tribuna.
Poi le tv si sono moltiplicate e con loro la voglia di stupire. Sono arrivati gli aeroplanini, i trenini, gli aironi, le corse attorno alla bandierina. Nell’ultimo turno di campionato il tandem Juve Roma, oltre a coabitare in testa alla classifica, è stato accomunato da due esultanze molto significative.
Nell’epoca dei selfie, social network e innovazioni tecnologiche che stuzzicano l’esibizionismo sino all’esagerazione, i festeggiamenti dopo i gol di Tevez e Florenzi hanno restituito una domenica genuina in Serie A. Il ciuccio dell’Apache e il gesto d’affetto del giovane giallorosso con la nonna che per la prima volta ha ammirato il nipote su un campo di calcio.
Juve Roma, Tevez e Florenzi si inseriscono nello scenario muscolare di gioie esagerate, tatuaggi esibiti con orgoglio, urla belluine, spesso vere e proprie provocazioni. Un messaggio diverso: dedica al figlio Carlito Junior per il bomber bianconero e Alessandro che corre fino in tribuna per abbracciare la sua amata nonna.
Teniamoci strette queste due immagini inusuali per un campionato segnato dalla violenza degli ultimi tempi.
Tevez e Florenzi, Juve Roma, ci hanno mostrato il lato meno esposto degli eroi del calcio, con tutta la sensibilità e la genuinità di gesti familiari.
Una volta tanto, siamo stati dolcemente sommersi da un’ondata di tenerezza.
Capita di rado. Gustiamocela tutta.