Juventus e Roma. La sfida tra le due compagini, lunga (quasi) una stagione, è giunta al termine, anche se il Campionato non è ancora concluso. Tuttavia, i bianconeri, senza scendere in campo, in seguito alla caduta dei giallorossi ad opera di un ottimo Catania, si aggiudicano lo Scudetto numero trenta.

Al momento i punti degli uomini di Antonio Conte sono 93 ma, in caso di vittoria nelle restanti tre partite, la Juventus potrebbe raggiungere quota 102, o comunque battere l’attuale record nerazzurro di 97 punti, relativo alla stagione 2006-07.

La Juventus festeggia il terzo scudetto consecutivo davanti alla tv, assistendo alla disfatta della Roma, e contando a suo modo, ovvero aggiungendo un bel +2 al reale numero di scudetti conquistati meritatamente. Per chi avesse dei dubbi, ovviamente parliamo dei tifosi delle altre squadre perché i bianconeri non ne hanno affatto, Tuttosport cerca di far “chiarezza” spiegando che si tratta del trentaduesimo titolo perché gli scudetti vinti sul campo dalla Juventus sono proprio trentadue e, in tal modo, si celebra il campo, non quanto discusso nelle aule di tribunale.

Dunque, la Juventus guidata da Capello che “triturava gli avversari quasi come quella di Conte”, avrebbe così ottenuto due scudetti sacrosanti, vinti sul campo, che legittimano il numero 32 al momento festeggiato. Per la voce bianconera non c’è intenzione alcuna di offendere, ma semplicemente ha vitale importanza la contabilità definita “del cuore” da Andrea Agnelli. Contabilità del cuore e contabilità del campo si mescolano nella volontà di chiarire il perché del numero in questione.

Insomma, meglio giocare d’anticipo e rimarcare, tutte le volte, questo particolare, prima che gli altri chiedano spiegazioni. In fondo il motto non c’è due senza tre calza a pennello, dal momento che è il terzo anno di fila che in casa Juve la matematica si conferma opinione, come i verdetti delle sentenze della giustizia sportiva, dichiaranti che i campionati bianconeri sono trenta

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