Marco Belinelli

10) 25 Dicembre 2014, San Antonio Spurs – Oklahoma City Thunder

Nella serata di Natale va in scena la rivincita delle Finali di Conference dell’anno precedente, conquistate in sei gare dagli Spurs poi laureatisi campioni contro Miami: per il Beli solo 7 punti (pur in ben 30 minuti di utilizzo) tra i quali spicca però la potente schiacciata che punisce il mismatch creatosi con Serge Ibaka.

9) 8 Dicembre 2012, Chicago Bulls – New York Knicks

La parentesi chicagoana, assieme al biennio in maglia Spurs, ha rappresentato l’apice della carriera NBA del nativo di San Giovanni in Persiceto. In più occasioni, infatti, egli ha saputo conquistarsi l’apprezzamento del pubblico dello United Center grazie alla sua abnegazione alla causa dei Bulls: emblematico questo incredibile buzzer beater che manda in visibilio tifosi, compagni e commentatori.

8) 9 Marzo 2011, New Orleans Hornets – Dallas Mavericks

Ancora un buzzer beater dalla lunga distanza, stavolta ai danni dei futuri campioni di Dallas. Il tiro di Marco, messo a segno nei secondi conclusivi del secondo quarto, è un vero capolavoro di tempismo e coordinazione: alla fine la vittoria andrà proprio alla franchigia della Louisiana, che ai Playoffs dovrà però arrendersi al primo turno nel confronto con i Los Angeles Lakers.

7) 6 Novembre 2010, Milwaukee Bucks – New Orleans Hornets

Belinelli si era reso protagonista di una giocata speculare alla precedente già nella medesima stagione, sempre ovviamente con addosso la maglia degli Hornets: a farne le spese i Milwaukee Bucks guidati da Andrew Bogut, che devono inchinarsi ad un fantastico tiro scagliato da oltre 20 metri. Anche in questo caso la gara si risolve con il successo di New Orleans, settima nella Western Conference a fine anno.

6) 25 Novembre 2013, San Antonio Spurs – New Orleans Pelicans

L’esperienza maturata al fianco dei tanti passatori eccezionali nelle fila di San Antonio (Ginobili, Diaw, Parker) deve aver giovato non poco all’azzurro: il passaggio no-look per l’accorrente Matt Bonner è una delizia per gli occhi, compiuto per di più contro la propria ex-squadra, la quale nel frattempo aveva mutato nome in Pelicans ed abbracciato un certo Anthony Davis (per la cronaca, fuori per infortunio in occasione di questo confronto).

5) 23 Gennaio 2013, Chicago Bulls – Detroit Pistons

Finale di gara infuocato nell’Illinois, dove sull’82-82 i Bulls hanno la possibilità di mettere una seria ipoteca sul match. Belinelli, completamente dimenticato dalla difesa dei Pistons, ha una prima chance ma la sua tripla è notevolmente corta: sull’anomalo rimbalzo che vi si genera, però, il più lesto a mettere le mani sulla palla è l’insospettavile Joakim Noah, che con un epico salvataggio la rigetta in campo e permette così al Beli di realizzare un “comodo” lay-up che vale la vittoria.

4) 1 Dicembre 2014, Philadelphia 76ers – San Antonio Spurs

Nella classica contrapposizione tra Davide e Golia, Marco si toglie lo sfizio di mettere a segno una terrificante schiacciata in faccia a Henry Sims, il quale con ogni probabilità non si aspetta certo un simile gesto atletico da parte del numero 3 degli Spurs: lo stesso Ginobili, seduto in panchina, rimane estasiato dalla performance del Beli, un vero fulmine e ciel sereno.

3) 9 Febbraio 2015, Indiana Pacers – San Antonio Spurs

Canestro della vittoria per il campione del 3 Point Contest 2014, che approfitta della sua fama di ottimo tiratore per trarre in inganno il suo marcatore: Beli si fa trovare libero nell’angolo sulla penetrazione di Kawhi Leonard e, dopo una finta micidiale, scaglia il tiro della vittoria proprio sullo scadere dei 24 secondi, ad appena 2.1 secondi dal termine della gara.

2) 18 Gennaio 2013, Boston Celtics – Chicago Bulls

Solo cinque giorni prima del canestro decisivo contro i Pistons, Belinelli si era messo in mostra per un game winner di ben diversa caratura, sia per l’elevato quoziente di difficoltà del tiro sia per il valore degli avversari in campo. Nel supplementare della tiratissima sfida giocata sul parquet incrociato del TD Garden, infatti, egli compie un miracolo a 3.1 secondi dalla fine, infilando il tiro del +1 mentre sta cadendo all’indietro.

1) 8 Marzo 2013, Chicago Bulls – Utah Jazz

A distanza di due mesi circa il classe 1986 colpisce ancora nei momenti decisivi della gara. La dinamica dell’azione, se possibile, è ancor più caotica rispetto ai precedenti contro Pistons e Celtics: sul -2 Chicago rischia di perdere palla in almeno un paio di situazioni, finché Jimmy Butler non scorge Marco solo, solissimo nell’angolo e lo serve. Ciò che segue è il modo perfetto di coronare una serata da 22 punti.