© Luca Guerra per Blogdisport.it

“La lotta al match fixing è una delle poche in cui la Lega di serie A, la Lega di serie B e la Lega Pro viaggiano nella stessa direzione”. Con queste parole il presidente della Lega cadetta, Andrea Abodi, ha aperto le porte questa mattina a Bari alla tappa di presentazione del progetto “Regoliamoci. Le regole del gioco pulito”, realizzato in collaborazione con l’Istituto per il Credito Sportivo, rappresentato da Eduardo Gugliotta, Sportradar, società leader in Italia e nel mondo nell’analisi dei flussi di scommesse e del match fixing, rappresentata dall’avvocato Marcello Presilla, e dall’ufficio legale della Lega B, assistita dall’avvocato Guido Camera.

Padrone di casa il presidente della Fc Bari 1908 Gianluca Paparesta: sul tavolo un’autentica piaga su scala mondiale, che alimenta un giro di scommesse di 750 miliardi di euro annui (di cui l’80% destinati al calcio), che a Bari ha portato “al fallimento di una società e rappresenta una ferita tuttora viva nelle arterie biancorosse”. Durante la giornata sono stati tenuti due distinti workshop- con le giovanili del Bari in mattinata e con la prima squadra nel pomeriggio- per formare i tesserati su tutte le dinamiche relative ai possibili tentativi di frode, sui rischi di un eventuale coinvolgimento diretto e sul tecniche usate dalle organizzazioni criminali per avvicinare i tesserati. Un’autentica lezione di “autodifesa”, avviata laddove il calcioscommesse ha recentemente abbattuto i sogni di un’intera città.

Fraud Detection System, lotta, difesa, casistica sono stati gli hashtag di giornata, in un incontro volto a sottolineare-come spiegato da Paparesta- l’importanza della “collaborazione tra club e istituzioni nell’applicazione del codice di giustizia sportiva”. Formare e informare, come ammesso da Abodi: “Ancora più importante degli incontri che stiamo facendo con i ragazzi, a cui seguiranno altri summit con i giovanissimi, è quello con i media: nel momento in cui sono venuti fuori degli scandali si è dato giustamente tanto risalto ai fatti, ma spesso non accade lo stesso per la prevenzione. È fondamentale che anche attraverso questa mattinata emerga il messaggio che oltre a quello della Lega, è giusto comunicare a tutti che non esiste un calcio disponibile alle peggiori porcherie“. Quelle che non vogliamo più raccontare: si riparte nella lotta ai “cattivi”, proprio mentre dal vicino Tribunale di Bari arriva la notizia dello stop all’azzeramento del processo intrapreso un anno e mezzo fa a fronte di 18 tesserati per le presunte partite del Bari truccate in B tra il 2007 e il 2009. Quasi un segnale.
Luca Guerra (Twitter: @GuerraLuca88)