Devo ammettere una cosa: in questo Mondiale, ormai terminato, ho commentato più tempi supplementari e rigori di chiunque altro, dunque anche l’ultimo atto di stasera non poteva finire entro i 90’ di gioco. Bene, adesso imprecate contro il sottoscritto, ma leggete ugualmente l’articolo, quello in chiave Mondiale. Ho ancora in mente l’onda argentina sulle spiagge di Copacabana, gli inni nazionali, il gol annullato per giusto offiside a Higuain, il palo di Howedes, la rete di Messi fallita nella ripresa. Germania-Argentina è racchiuso tutte le emozioni che solo questo sport sa dare. Il match, è vero, non è stato spettacolare, ma si è giocato pur sempre per la vittoria della Coppa del Mondo, non per il torneo amatoriale degli anziani over 87. Una gara maschia, vissuta con patos da entrambe le squadre, vogliose di una vittoria storica dopo i precedenti mondiali, datati Messico ’86 e Italia ’90.
Anche la cabala ha voluto giocare, con i tedeschi in maglia bianca (come l’ultimo Mondiale vinto proprio contro i sudamericani) e gli argentini in tenuta blu notte, così come accadeva 24 anni fa in quel di Roma. Germania-Argentina era un derby anche in termini “cattolici”. Da parte l’ex Papa Ratzinger, non molto propenso a seguire il calcio, ma costretto per ovvie ragioni; dall’altra l’attuale Papa Francesco che, durante questo torneo iridato, non si è perso nemmeno un minuto della sua nazionale. Ha festeggiato Benedetto XVI, ma siamo sicuri che Bergoglio avrà sorriso ugualmente, perché in fondo è una partita di pallone (come dicono loro). Tornando al match del “Maracanà”, oltre alla Germania, ha vinto il fuorigioco (offside se siete amanti della lingua anglosassone), vero protagonista indiscusso, anche grazie alla bravura degli assistenti dell’ottimo Rizzoli (a proposito, complimenti a un arbitro che in Italia, durante una normale stagione calcistica, è bersaglio di insulti 24 ore su 24) oltre alle rispettive difese, trasformate in muri in questa serata di luglio (leggasi pomeriggio umido in Brasile).
Tutto ciò fa capire una sola cosa: anche stasera, nonostante alcune azioni pericolose, la partita non è stata uno spettacolo bello da vedere. L’Argentina, purtroppo per la Germania, non si è comportata come il Brasile, “scaltro” (ovviamente sono ironico) nel disputare una gara tutta all’attacco contro i teutonici. Ma a pochi minuti dal termine dei tempi supplementari, Mario Gotze ha deciso di segnare e regalare ai suoi il quinto Mondiale, ma complimenti a tutti, soprattutto ai 120.000 tifosi argentini, spettacolari in questo mese di torneo iridato. Meritano tutti gli elogi, anche perché invadere il Brasile, dormendo in macchina, non è da tutti.
Ps: Una domanda vorrei porre a tutti: ma nel 2014 come fa un servizio d’ordine a permettere invasioni di campo? E si pensa alla moviola in campo…
Ps2: La Germania ha vinto il Mondiale contro l’Argentina, così come 24 anni fa in Italia. Oggi il match è stato diretto da un italiano..