Kemba Walker (Charlotte Hornets)
En-plein di vittorie per Walker e i suoi Hornets, che in una manciata di giorni hanno avuto la meglio su Minnesota, New Orleans, Detroit e Houston. Il Most Outstanding Player delle Final Four NCAA 2011 è stato indiscutibilmente il vero trascinatore della squadra (27.7 punti, 6.7 assist, 5.0 rimbalzi, 4.0 triple con il 53% dal campo e l’81% ai liberi) sforando quota 30 punti in due occasioni (Timberwolves e Pelicans)
Devin Booker (Phoenix Suns)
Certo, il contesto nel quale si trova ad operare il figlio dell’ex-Pesaro Melvin non è certo il più probante della lega – record di 18-49 in stagione per Phoenix – ma le doti del classe 1996 sono ormai davanti agli occhi di tutti: 28.3 punti, 5.6 assist con il 46% dal campo e l’83% ai tiri liberi per lui in settimana. Spiccano naturalmente i due trentelli (rispettivamente da 32 e 35 punti) rifilati in back-to-back a Knicks e Nuggets.
DeMar DeRozan (Toronto Raptors)
La guardia losangelena si conferma ancora una volta come un realizzatore di prima fascia: i suoi 31.0 punti (top nell’intera NBA), 6.0 rimbalzi, 3.0 assist, 2.0 rubate col 48% dal campo e l’84% ai tiri liberi hanno permesso ai Raptors di vincere tre partite su tre, affermandosi in particolare contro possibili avversarie nei Playoffs quali Heat e Hawks.
Giannis Antetokounmpo (Milwaukee Bucks)
La 15° scelta assoluta del Draft 2013 non accenna a placare il proprio straordinario momento di forma, mettendo anzi a referto la sua quarta tripla doppia della stagione: dai tempi della fusione tra NBA ed ABA (stagione 1976/77) alla sua età solo mostri sacri come LeBron James e Magic Johnson ne avevano totalizzato un numero maggiore. Complici gli infortuni occorsi a Vasquez e Carter-Williams, Antetokounmpo ha ormai preso in mano le redini dei Bucks, conducendoli ad un record di 3-1 sulle ali dei suoi 20.5 punti, 7.0 rimbalzi, 8.5 assist, 2.3 rubate e 1.3 stoppate, il tutto accompagnato da un ottimo 54.2% dal campo e da un più che rivedibile 54.5% dalla linea della carità.
LaMarcus Aldridge (San Antonio Spurs)
L’integrazione dell’ex-Portland nel collaudato sistema degli Spurs sembra una questione ormai assodata, come dimostrato sia dal recente record dei texani (9-1 nelle ultime 10 gare) che dalle performances sfoderate dallo stesso Aldridge, capace di accumulare 25.5 punti, 9.5 rimbalzi e 2.0 stoppate (col 59% dal campo e il 96% ai liberi) nel corso delle vittorie su Minnesota, Chicago e Oklahoma City, cui si deve aggiungere la sconfitta maturata per mano degli Indiana Pacers.