5) D’Angelo Russell (Los Angeles Lakers)
Fin qui la seconda scelta del draft 2015 ha fatto fatica ad emergere dalla disastrosa situazione dei gialloviola, pur mantenendo cifre tutto sommato discrete per un rookie (11 punti, 4.7 rimbalzi, 3.1 assist) in un contesto quantomeno caotico. La schiacciata messa a segno contro Philadelphia, d’altronde, conferma che di potenziale il ragazzo ne ha a palate: insieme a Randle e Clarkson può essere una delle colonne dei Lakers post-Bryant.
https://www.youtube.com/watch?v=0yEzn4CPK7w
4) C.J. McCollum (Portland Trail Blazers)
L’ex-Leigh University, giunto al terzo anno in NBA, si è reso protagonista di uno straordinario inizio di stagione dal punto di vista realizzativo, tanto da attestarsi intorno ai 20 punti di media. Oltre che nel segnare, McCollum eccelle notevolmente anche nell’arte del ball-handling: ne sa qualcosa una leggenda come Dirk Nowitzki, letteralmente imbambolato dalla finta del numero 3.
3) Rajon Rondo (Sacramento Kings)
Al di là delle fredde statistiche, che lo incoronano come miglior assist-man della lega, anche nella capitale della California Rondo continua ad incantare gli appassionati di tutto il mondo con i suoi magnifici passaggi, impraticabili per la quasi totalità dei suoi colleghi: avesse tenuto un atteggiamento diverso in alcuni frangenti della sua carriera, ora staremmo parlando di un fenomeno assoluto.
https://www.youtube.com/watch?v=sL3HHsqZ7pg
2) Kevin Durant (Oklahoma City Thunder)
Spettacolare slalom di KD, che nel giro di un paio di secondi si beve l’intera difesa degli Heat e schiaccia prepotentemente due punti a canestro. Come un giocatore di 2.10 – o giù di lì – possa compiere qualcosa del genere con tanta naturalezza rimane ancora un mistero…
1) Jeff Green (Memphis Grizzlies)
Con soli 4 decimi di secondo sul cronometro, il tap-in sulla rimessa resta una delle poche opzioni valide, se non proprio l’unica rimasta, per tentare di mettere a segno un canestro valido. La difesa dei Phoenix Suns non serra bene le proprie fila e viene così beffata da Jeff Green, che raccoglie il preciso invito di Courtney Lee e consegna la vittoria ai Grizzlies.