5) Kawhi Leonard (San Antonio Spurs)
Primo possesso di gara-1 tra le mura amiche dell’At&t Center di San Antonio: il due volte miglior difensore della NBA si libera in scioltezza della marcatura di Kevin Durant e si esibisce in una spettacolare schiacciata “Statue of Liberty” degna del miglior James Worthy. Il canestro di Leonard è solamente l’anticipazione della eccezionale performance balistica messa in piedi dagli Spurs per il resto della gara.
https://www.youtube.com/watch?v=_bhk67tn–s
4) Andrew Bogut (Golden State Warriors)
Un’altra gara-1, un’altra giocata da urlo. Stavolta a far alzare gli spettatori dai loro seggiolini è il centro australiano, autore di una magnifica stoppata ai danni di Mason Plumlee, giocatore rivelazione del primo turno. L’ex-Brooklyn pensa di avere vita facile contro il chiaramente poco atletico Bogut, che però dimostra ancora una volta il perché della sua presenza nel roster dei campioni in carica.
https://www.youtube.com/watch?v=Wa_JHzU9P58
3) Kawhi Leonard (San Antonio Spurs)
Il numero 2 dei texani si rende nuovamente protagonista di una sensazionale schiacciata. Gli attori sono gli stessi dell’episodio precedente: Durant non riesce ad opporsi alla penetrazione dell’ex-San Diego State, il quale punisce di nuovo l’indecisione di Steven Adams, in questo caso poco reattivo nel mettere una pezza sulla disattenzione di KD: un raro errore da parte del giocatore chiave per il passaggio del turno dei Thunder.
2) Al-Farouq Aminu (Portland Trail Blazers)
L’ala di nobilissime origini – discendente di una casa reale nigeriana – sembra aver finalmente trovato la propria giusta collocazione nella NBA, dopo le esperienze con fortune alterne tra Clippers, Hornets/Pelicans e Mavericks. La sua pericolosità dalla lunga distanza (3.2 triple a partita con il 55% nella serie contro gli Warriors) gli permette di cogliere di sorpresa Harrison Barnes e di puntare dritto a canestro, dove stavolta Bogut può fare ben poco.
https://www.youtube.com/watch?v=cZ6dHEUCOgw
1) Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder)
Passano gli anni ma la filosofia riguardante il prodotto di UCLA non cambia di una virgola: o lo ami o lo odi. Raramente in un giocatore è coesistita una tale capacità di prendere una decisione scellerata quanto di realizzare una giocata ai limiti dell’assurdo. Tuttavia, nella serie vinta contro gli Spurs a prendere il sopravvento è stata decisamente la parte buona: la grandiosa putback slam messa a segno nel finale di gara-3, seppur inutile ai fini del risultato finale, è una cartolina perfetta delle sue incredibili capacità.