Al giorno d’oggi, si corre spesso il rischio di identificare il concetto stesso di sport con i migliori atleti esistenti a livello mondiale , come se il successo ottenuto in una qualsiasi specialità rendesse lecita questa sorta di personificazione, tracimando in tal modo quei valori che dovrebbero invece essere alla base di ogni disciplina. Ci si dimentica con facilità, infatti, che uno degli aspetti più belli del mondo dello sport riguarda la possibilità per chiunque di mettersi alla prova con altri individui, indipendentemente dalle varie condizioni di disabilità che possono sussistere in una persona: per farci rendere conto di tutto ciò, è stata talvolta necessaria la presenza di una figura iconica in tal senso – si pensi per esempio ad Alex Zanardi – capace di far comprendere l’importanza della forza di volontà a scapito del dei diversi problemi che possono interessare il corpo umano.
Nicole Orlando, protagonista assoluta dei recenti Mondiali di atletica riservati a persone affette dalla sindrome di Down, incarna perfettamente tutto questo: l’atleta, originaria di Biella ed appartenente al Team Ability La Marmora, ha infatti conquistato ben quattro medaglie d’oro e una d’argento nelle competizioni tenutesi a Bloemfontein, in Sudafrica, conclusesi lo scorso 27 novembre. Nicole, già portabandiera degli azzurri in occasione della cerimonia inaugurale, ha dimostrato di possedere un talento davvero unico, riuscendo ad imporsi in quattro diverse specialità. Dapprima ha gareggiato nei 100 metri, trionfando grazie ad un’ottima prova da 17 secondi e 89 centesimi. Nella stessa giornata si è quindi resa protagonista di una prestazione mostruosa nel triathlon, disciplina nella quale ha stabilito addirittura il record mondiale: la biellese ha corso i 100 metri in 18 secondi e 8 centesimi, per poi raggiungere i 3,11 metri nel salto in lungo e chiudendo con i 4,85 metri nel lancio del peso. Una prestazione a tutto tondo che le è valsa naturalmente il primo posto. Il giorno successivo, evidentemente non ancora paga dei risultati ottenuti, la Orlando ha conquistato altri due ori nel salto in lungo e nella staffetta 4×100, in quest’ultimo caso assieme alle compagne Bonfanti, Spano e Pertile. La stessa Spano la ha poi preceduta nella finale dei 200 metri, cosicché si è assistito ad una doppietta tutta italiana sui due gradini più alti del podio.
Il suo non si è però rivelato un caso isolato, in quanto la rappresentativa italiana ha conquistato complessivamente ben 27 medaglie, delle quali 18 d’oro: il raggiungimento di simili traguardi, ancor più rilevanti se paragonati alle difficoltà riscontrate negli ultimi anni dai cosiddetti “normodotati”, rappresenta pertanto un orgoglio per l’intero panorama sportivo italiano, cui è stato tributato il giusto omaggio anche dal premier Matteo Renzi, che ha parlato degli atleti reduci dai Mondiali sudafricani come di un esempio per tutti coloro che non si arrendono di fronte alle difficoltà.