Si può proprio dire che il tempo passa per tutti, soprattutto per noi sportivi.
L’australiano Grant Hackett, classe 1980, che a 35 anni cercava il pass per la quarta Olimpiade, non ha conquistato il pass per Rio 2016 in semifinale ai trials di Adelaide: 11° posto in 1’49”09 (in batteria, al mattino, aveva nuotato 1’48”33, crono che non sarebbe comunque bastato per finire tra i primi 8), finale lontana, e pensieri olimpionici spariti in poco meno di due minuti. “Non mi sento affatto triste anche se sono sempre deluso quando non ottengo un grande risultato – ha spiegato Hackett a caldo – sono contento di ciò che ho fatto da quando sono tornato ad allenarmi ad alti livelli. Stamattina mi sono svegliato fiacco, ho fatto fatica ad ogni gara, tranne che alla prima, e non mi sono sentito bene per tutto il giorno.”

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Continua: “Posso tornare a fare la mia vita normale: ora andrò in piscina soltanto per tenermi in forma, non ho più voglia di tornare a gareggiare. Adoro questo sport, ma è molto stressante e in questo momento non mi serve per niente altro stress nella mia vita”. Vediamo quindi un Hackett molto dispiaciuto, ma comunque bisognoso di relax e di staccare la spina per un po’.
Anche il giapponese Kitashima, di 33 anni, deve dire addio alle Olimpiadi di Rio. Kosuke Kitajima nei 200 rana non va oltre il 5° posto nella finale dei trials giapponesi di Tokyo e, pur migliorandosi rispetto alle semifinali fino a 2’09”96, vede sfumare la possibilità di qualificarsi alle sue quinte Olimpiadi e annuncia il ritiro. “È finita. Sapevo che la mia carriera sarebbe terminata a Rio o qui a Tokyo questa settimana, ma non ho rimpianti”, dice.
Non ci resta che augurare ad entrambi un in bocca al lupo per l’inizio di una nuota e diversa vita!

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