Venerdì sera, mi ricordo, ero in un bar e quando ho saputo che a Parigi stava succedendo di tutto ho pensato che il mondo non si sarebbe più rialzato.
Parigi, la culla della cultura occidentale era stata attaccata nei suoi punti più nevralgici. Dopo neanche 11 mesi dall’attentato di Charlie Hebdo e del negozio kosher.
Impensabile.
Eppure la reazione c’è stata.
E lo sport, come sempre succede in questi casi, ha fatto la sua parte: grazie all’hashtag #PrayForParis la rete social è diventata un contenitore immenso di pensieri, preghiere, speranze e voglia di riscatto.
Sono stati tantissimi gli sportivi, le federazioni e le società che hanno pubblicato sulle loro bacheche foto e commenti su Parigi.
Hockey su ghiaccio
Tra i giocatori di hockey su ghiaccio l’hashtag #PrayForParis è stato molto utilizzato.
Henrik Lundqvist, portiere svedese dei Rangers di New York ha twittato la propria vicinanza alla situazione di Parigi.
I Capitals hanno creato un’atmosfera bellissima al Verizon Center, proiettando sul ghiaccio il blu, il bianco e il rosso: i colori della Francia. Sulla pagina facebook della squadra è poi stata pubblicata la foto con l’hashtag #PrayForParis.
In Europa, tra le tante dimostrazioni d’affetto, il Luleå Hockey, che milita nel campionato svedese della SHL, ha voluto modificato i colori del proprio stemma (tipicamente bianco e giallo) in onore alla bandiera francese.
Tennis
Murray, il tennista inglese impegnato alle ATP Finals e anche nella finale di Coppa Davis, ha postato su Twitter la bandiera francese in piena notte, nello pieno svolgimento dei drammatici avvenimenti di Parigi.
Monfils, tennista francese, ha pubblicato all’alba di oggi sul suo account Instagram una foto molto suggestiva, che ritrae un edificio con i colori della bandiera francese, unitamente all’hastag #PrayForParis.
Djokovic, il numero uno del tennis e dominatore di questo 2015, a metà mattina ha scritto questo tweet molto forte “shoccato, rattristato, terrificato,senza parole. Le mie preghiere vanno a tutte le famiglie e alle vittime #PrayForParis.
Nadal, che quest’anno ha vissuto il suo anno peggiore con pochi titoli, ha pubblicato questo tweet in tarda mattinata, nel quale emerge la grande vicinanza emotiva tra il campione e la capitale francese.
Pallavolo
Davvero difficile trovare qualcuno nel mondo della pallavolo che non abbia in qualche modo manifestato la propria solidarietà verso la carneficina di Parigi. A partire dalla stessa Federazione, che invita all’osservazione di un minuto di silenzio prima di ogni partita di serie A.
Fra le squadre della massima serie, sia nel femminile che nel maschile le varie società hanno manifestato nei vari social la loro vicinanza alla capitale francese. Su tutte Modena, che ha cambiato i colori del logo con quelli della bandiera d’oltralpe.
Fra i singoli giocatori, segnaliamo l’ex campionessa del mondo under18 Letizia Camera attualmente in forza al Cannes. Avrebbe dovuto disputare questo fine settimana una partita proprio contro la squadra di Parigi, ecco cosa scrive su Facebook:
Altri grandi nomi del volley italiano si sono esposti sia su Twitter che su Instagram, condividendo le immagini che stanno dilagando sul web.
Basket
Per quanto riguarda la pallacanestro è degno di nota il tweet di Gigi Datome, il quale attualmente gioca nella squadra turca del Fenerbahçe. Con l’hashtag #PrayForParis Datome ha dato il proprio sostegno virtuale ai parigini.
Il giocatore francese dei Pelicans, Alexis Ajinça ha invece pubblicato una foto in cui dimostra la vicinanza alla capitale del suo Paese.
Atletica
Il re dell’atletica leggera, Usain Bolt, ha pubblicato sulla sua pagina di Twitter e di Instagram due foto sotto l’hashtag #PrayForParis, che dimostrano quanto l’uomo più veloce del mondo sia rimasto colpito dagli eventi di Parigi.
Nuoto
Il nuoto italiano ha concesso una grande dimostrazione d’affetto a tutta la Francia grazie ai suoi due più famosi esponenti.
La 27enne medaglia d’oro olimpica, Federica Pellegrini e l’altro grande campione azzurro, Filippo Magnini, hanno dimostrato con la stessa foto le loro emozioni.